Nuovo ospedale Ragusa, il sindaco Piccitto scrive al ministro Lorenzin e a Crocetta

“Quali provvedimenti saranno adottati per superare l’attuale situazione di sofferenza del sistema sanitario provinciale di Ragusa e per consentire un rapido ripristino della funzionalità delle strutture presenti nella Città di Ragusa. Le gravi carenze organizzative dell’attuale Direzione Generale dell’ASP 7, che appare confusa e priva delle più elementari competenze tecnico-organizzative, richiedono un intervento urgente al fine di scongiurare rischi per l’igiene e la salute pubblica”.

Questo è quanto chiede il sindaco Federico Piccitto, con due distinte note inviate rispettivamente al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta e all’Assessore Regionale alla Salute Baldassare Gucciardi.

Il primo cittadino di Ragusa ha voluto informare il governo centrale e quello regionale in merito alle problematiche che hanno impedito l’apertura del nuovo ospedale “Giovanni Paolo II” e agli effetti prodotti sull’intero sistema sanitario provinciale di Ragusa.

“Le decisioni assunte dalla Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Ragusa  – scrive nella lunga nota il sindaco Federico Piccitto – hanno determinato profondi stravolgimenti nel funzionamento degli ospedali del capoluogo, che rischiano di pregiudicare la qualità complessiva delle prestazioni sanitarie dedicate all’utenza e il mantenimento di adeguati livelli di assistenza”.

Il Sindaco spiega nel dettaglio quello che è avvenuto nelle ultime settimane, fino alla decisione della Direzione Generale del 30 giugno di ripristinare i vecchi ospedali “Maria Paternò Arezzo” e “Civile”. Passa in rassegna le rassicurazioni e gli impegni, costantemente disattesi dalla Direzione Generale sui tempi di presentazione della documentazione amministrativa necessaria per il trasferimento.

Infine, fa il punto della situazione attuale, alla luce del dietrofront annunciato dalla Direzione Generale. “Nel corso di un sopralluogo effettuato nella giornata di lunedì 3 luglio presso le strutture “Maria Paternò Arezzo” e “Civile”, finalizzato ad acquisire elementi utili di valutazione in merito alla condotta della Direzione Generale, ho potuto constatare come le procedure di trasferimento avviate e successivamente interrotte non consentano, al momento, di assicurare alla Città di Ragusa la piena funzionalità delle strutture anzidette, con grave pregiudizio dei livelli essenziali di assistenza. In particolare, da un confronto con il personale medico, sono emerse problematiche di varia natura che richiederebbero, per il ripristino, tempi superiori a quelli realisticamente sopportabili dagli altri ospedali della Provincia, sotto pressione da ormai due settimane. Appare – conclude il sindaco Piccitto – inopportuno  il perdurare di soluzioni temporanee che prevedono lo spostamento di attività presso altri ospedali della Provincia, con il conseguente impoverimento dell’offerta sanitaria nella città capoluogo, in contrasto con quanto previsto dalle norme e dal piano di riordino sanitario regionale”.

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