NON E’ VERO CHE LA CULTURA SIA SECONDARIA NELLO SVILUPPO DI UNA CITTA’!

Quando sentiamo parlare di recupero di edifici, conventi, e riconversione in edifici turistici, come il caso del Convento dei Cappuccini, ci rallegriamo, in quanto si investe in turismo culturale, in ricchezza per il territorio ragusano ed ibleo.

 “ E a Ragusa si può!!” Così ha iniziato il saluto del vescovo, Mons. Paolo Urso, per la presentazione del Convento dei Frati Cappuccini  alla Biblioteca vescovile di Ragusa.

È  stato illustrato il progetto che ha visto come protagonista il restauro del convento in collaborazione con la curia,  la Fondazione San. Giovanni Battista, Fondazione del Sud, Camera di Commercio di Ragusa e tutti i partner che hanno sostenuto questo “sogno” fortemente voluto. Il restauro della struttura è stato seguito dalla Soprintendenza di Ragusa che ha fatto sì di mostrarla nella sua più vera bellezza.

Vogliamo una Ragusa “diversa”, con ,magari meno rotatorie, necessarie peraltro, ma con più spessore, con più inerenza alla sua cultura storica e territoriale. Quando parliamo di diversità, intendiamo uno sguardo attento alla vocazione della città e del territorio, vocazione turistica, agraria, culturale.

La città di Ragusa può vivere bene di turismo culturale ma  anche marino. Pensiamo a Marina di Ragusa, al suo mare, al porto turistico, che accoglie persone provenienti da più parti del mondo, che apprezzano sia il nostro mare, sia la gente, l’accoglienza della gente, sia i nostri beni culturali, che non sono solo quelli inerenti il barocco, ma greci, romani, come quelli di Kamarina, medievali, preistorici.

Il turista viene attratto e investe su questo territorio con la sua presenza, con il suo interesse.

Il Convento dei Cappuccini, che si converte in edificio turistico, 23 stanze per l’albergo, centro di ristorazione, ci induce a pensare, e a valutare meglio i nostri beni culturali, a non trascurali, in quanto beni storici, che diventano volano di sviluppo in turismo, in crescita, quella dello scambio, che apre le menti, e favorisce una maggiore qualità di vita.

Non è vero che la cultura sia un optional e secondaria nello sviluppo di una città!

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