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“NON DIMENTICARE PER NON RIPETERE”: GIORNATA DELLA MEMORIA
27 Gen 2013 08:34
Quest’anno – ha spiegato Riccardi – la giornata è dedicata agli ebrei che resistettero con le armi ai nazisti. E’ importante far conoscere ai giovani aspetti meno noti della storia della distruzione degli ebrei in Europa. E’ giusto ricordare chi partecipò alla Resistenza europea e italiana”
La Resistenza ebraica, la vera protagonista, di questa giornata, dedicata ad una memoria ,che spesso dimentichiamo, e che i giovani non conoscono, se non come un ricordo lontano di bisnonni, che, magari, non ci sono più, per ricordare le violenze ad un popolo perseguitato, solo per motivi bassamente economici, e atavici. .
Ricordiamo i pogrom, le mattanze popolari degli ebrei, nella Russia zarista, o ,anche, nella nostra Contea di Modica, nel 1474.A Modica, si deve ricordare, e non dimenticare, quel Venerdì Santo, dopo la predica di un dottissimo domenicano quaresimalista, che si lanciò, fuori dalla chiesa, alla caccia degli ebrei, al grido di “Viva Maria Santissima, e Morte ai perfidi Ebrei!”Il tutto motivato dall’intenzione di impadronirsi dei poderi, concessi in enfeteusi a questi, resi rigogliosi, e fiorenti da questi.
Ricordiamo la Diaspora, l’andare raminghi per il mondo, nel 1492,quando furono scacciati dai Re Cattolici ,lontani dalla propria terra.
Anche da Ragusa, allora Ibla, questi furono scacciati, come ,anche, da tutta la Sicilia, Regno di Sicilia. Il Rabino Leone si mise a capo di essi, per un ritorno alla terra promessa.
Erano, bravi artigiani, tra cui orafi, ma non banchieri.
Questi si rifugiarono specialmente nei paesi protestanti, perché erano più tolleranti nei confronti di questo popolo, fino a quando la dittatura hitleriana determinò una nuova diaspora.
Qui, da noi, non ci fu resistenza, mentre a Varsavia, durante l’occupazione nazista, ci fu una Resistenza attiva.
Le ribellioni nei ghetti erano cominciate già nel 1942, per poi sfociare nelle rivolte del ’43 e del ’44, non solo nei ghetti ma anche nei campi di sterminio., “Non bisogna dividere la resistenza attiva da quella passiva. Ciascun gruppo resiste come sa e come può. La resistenza degli ebrei è stata nel difendere i propri figli, nell’allontanare la morte, nel far sopravvivere i valori, nella stessa preghiera, nell’autodifesa.
Bisogna far emergere, come senso di questa giornata, come si possa resistere anche a mani nude”. dice Andrea Riccardi, aggiungendo che”Obiettivo del Giorno della memoria è non dimenticare per non ripetere”.
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