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Natale, la Sicilia spende di più a tavola: Ragusa tra le province leader dell’agroalimentare
23 Dic 2025 09:51
Il Natale cambia le abitudini di spesa dei siciliani e conferma il ruolo centrale dell’agroalimentare nell’economia dell’Isola. A certificarlo sono i dati di Confartigianato Imprese Sicilia che, analizzando il triennio 2022-2024, evidenziano come nel mese di dicembre le vendite al dettaglio di prodotti alimentari crescano del 21,6% rispetto alla media degli altri mesi dell’anno, concentrando da sole il 10% delle vendite annuali.
Durante le festività natalizie, la spesa complessiva delle famiglie siciliane per cibo e bevande raggiunge quota 1,4 miliardi di euro, pari al 7,9% del totale nazionale. In questo scenario, la provincia di Ragusa si conferma un territorio solido e strategico, con una spesa natalizia di circa 90 milioni di euro destinata ai consumi alimentari. Un dato che colloca Ragusa tra le realtà più dinamiche dell’Isola, soprattutto se rapportato alla dimensione demografica.
A guidare la classifica regionale è Palermo con 341 milioni di euro di spesa, seguita da Catania con 307 milioni. Subito dopo si collocano Messina, Trapani, Agrigento e Siracusa, mentre Ragusa precede Caltanissetta ed Enna, dimostrando una tenuta dei consumi superiore a molte altre province siciliane.
Il dato diventa ancora più significativo se si guarda all’export agroalimentare. Nei dodici mesi compresi tra luglio 2024 e giugno 2025, la Sicilia ha esportato prodotti alimentari e bevande per un valore di 1,1 miliardi di euro, pari al 9,7% dell’export manifatturiero regionale. Ragusa emerge tra le province con il peso più elevato delle esportazioni di alimentari e bevande sul valore aggiunto, attestandosi al 2,23%, seconda solo a Trapani. Un indicatore che fotografa la forza del tessuto produttivo ibleo, fortemente orientato alla qualità e ai mercati esteri.
Nel primo semestre del 2025 la Sicilia ha fatto registrare la migliore dinamica tendenziale dell’export agroalimentare in Italia, con una crescita del 15,1%. Un risultato che rafforza ulteriormente il posizionamento del made in Sicily e valorizza territori come Ragusa, dove l’agricoltura di eccellenza e la trasformazione artigianale rappresentano un pilastro dell’economia locale.
«Questi numeri dimostrano quanto sia importante continuare a investire sulle nostre imprese – sottolinea il presidente di Confartigianato Imprese Sicilia, Emanuele Virzì –. I prodotti made in Sicily sono sinonimo di eccellenza e qualità, frutto di una cultura che valorizza i territori e le competenze artigiane. Le aziende continuano a credere nella qualità e nell’esperienza, e Confartigianato è al loro fianco».
La qualità resta infatti uno dei principali punti di forza della Sicilia, che si colloca al secondo posto in Italia per numero di prodotti alimentari certificati Dop e Igp, con 36 riconoscimenti europei. A questi si aggiungono 293 prodotti agroalimentari tradizionali, molti dei quali espressione autentica dei territori rurali e artigianali come quello ragusano, dove paste fresche, prodotti da forno, dolciaria e trasformati vegetali rappresentano un patrimonio identitario ed economico.
L’artigianato dell’alimentare, delle bevande e della ristorazione in Sicilia conta oltre 7.000 imprese e quasi 23.000 addetti. Ragusa si colloca sopra la media regionale per incidenza degli addetti del settore sul totale dell’economia, confermandosi una provincia in cui il cibo non è solo consumo, ma valore, lavoro e sviluppo. Le stime per il 2025 indicano un fatturato complessivo dell’artigianato agroalimentare siciliano pari a 1,6 miliardi di euro, con Ragusa che contribuisce in modo significativo a questo risultato.
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