MOSTRA “SBARCHI” DEL FOTOGRAFO POZZALLESE MASSIMO ASSENZA

 

Dal 15 marzo (ore 18,30), al 14 aprile, nei locali dello Spazio Cultura “Meno Assenza” di corso V. Veneto,  la mostra fotografica “Sbarchi”, di Massimo Assenza, realizzata con il patrocinio del Comune

 “Questo tratto di costa iblea – scrive commentando le immagini l’etnoantropologa Grazia Dormiente – conosce volti e corpi impastati di acqua e di sale, custodisce i barconi sequestrati e abbandonati al porto, dove confluisce, a dispetto di tutte le dimenticanze, “ciò che portiamo dentro di noi … perché in un attimo questi orizzonti hanno dato per sempre al nostro spirito luce e grandezza che non è dato sapere in quale oscura ora di ansie potranno esserci di aiuto” (H.Von Hofmannsthal). Questo tratto di costa racconta pure la solitudine degli assalti di morte e l’approdo della sorte di una marea umana da accogliere, curare … affinché la rete del dialogo possa essere affrancata da laceranti pregiudizi e anacronistiche barriere. Ciò aveva intuito il pozzallese Giorgio La Pira, che, assecondando la mediterraneità della sua città natale, ha testimoniato, con audaci scelte politiche, le ragioni storiche, culturali e religiose su cui scommettersi per rifondare l’unità dei popoli e delle città”.

“Il grande esodo. Una moltitudine di uomini, donne e bambini – il commento di Giuseppe Leone – spinti da sogni, memorie e speranze ad abbandonare le loro terre. La storia di grandi masse di profughi, negli occhi dei quali è possibile leggere il profondo senso di sgomento per il distacco dalla madre terra e l’incognita del futuro in una terra sconosciuta. E’ da queste premesse che nasce il reportage fotografico di Massimo Assenza, che, seguendo le orme di famiglia nel fissare le immagini, gli eventi e il tempo, documenta la storia del profondo dissesto umano contemporaneo. Un racconto, il suo, di uomini e donne che approdano in una terra carica di memoria e storia, prima tappa e prima fonte di riposo. Le foto di Massimo Assenza, frutto dell’attenta osservazione di un fenomeno che caratterizza la società contemporanea ci raccontano delle storie: di partenze, incontri, sofferenze, paure, avventure ma soprattutto di speranze. Una spiacevole realtà che fa riflettere e pone l’obiettivo su quei migranti, dai corpi provati ed esausti, che, attraverso deserti e mari, giungono clandestinamente sulle nostre coste nella speranza di una vita migliore”.

“Il ritmo frenetico della vita nella società moderna – si legge nella nota dell’assessore comunale alla Cultura, Rossella Smarrocchio, lascia sempre meno spazio al silenzio, alla contemplazione e alla riflessione. Si vuole far riflettere, si vuole parlare di immigrazione ed accoglienza, e si vuole sensibilizzare su un problema che spesso passa inosservato. Momenti e immagini dal titolo “Sbarchi” sono testimoni di un fenomeno del nostro tempo. Le opere fotografiche che Massimo Assenza propone ci aiutano a percepire, nel silenzio delle gesta, emozioni di forte impatto legate al tema dell’emigrazione. La mostra conta diversi e intensi reportage fotografici che diventano testimoni di un rituale, espresso nella sacralità delle scene. Attraverso la ricerca introspettiva, l’attenta percezione di ogni singolo attimo si scopre la direzione chiara quale vuole essere. E’ un viaggio nella memoria, nell’esperienza, negli affetti, nei luoghi della sensibilità e della vita”.

Massimo Assenza appartiene a una storica famiglia di artisti. Collaboratore del nostro giornale, ha immortalato centinaia di volti di uomini, donne e bambini, salvati in mare aperto dopo giorni di drammatica navigazione a bordo di sgangherate carrette del mare e sbarcati al porto di Pozzallo con l’aiuto di unità militari della Guardia di Finanza e della Capitaneria di porto.

 

 

 

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