Morì dopo un incidente a Comiso nel 2013: “Non fu malasanità per Salvatore Gurrieri” Lo stabilisce la Corte d’Appello

Era il giugno del 2013: Salvatore Gurrieri, 30 anni, comisano, si trovava in via Bufalino. Era alla guida di una Fiat Punto. Gurrieri venne trasportato in ospedale, al Guzzardi di Vittoria, ma 24 ore dopo morì.

Iniziò una lunga battaglia legale intrapresa dai familiari nei confronti dei medici dell’Asp.

Per la Corte d’Appello di Catania, prima sezione civile, non fu “malasanita’”, o la condotta colposa da parte dei medici, a causare la morte di un giovane arrivato in gravissime condizioni all’ospedale Guzzardi di Vittoria, a seguito di un incidente stradale.

Il tribunale in primo grado aveva condannato l’Azienda sanitaria provinciale di Ragusa a versare un maxi risarcimento di oltre 536mila euro a genitori, fratello e sorella di Salvatore Gurrieri, all’epoca trentenne, che a giugno del 2013 a 24 ore dal violento scontro tra la sua autovettura e un altro mezzo, in seguito alle gravi ferite riportate mori’ in ospedale a Vittoria.

La sentenza in Appello ribalta quanto accaduto in primo grado, tanto che l’Asp ha diritto al recupero del maxi risarcimento e i famigliari del giovane sono stati anche condannati a rifondere le spese di lite sia per il primo, sia per il secondo grado per 41.000 euro complessive oltre alle spese di nomina del consulente tecnico di ufficio. La questione si e’ incentrata su tempi e modalita’ di decisione dei medici interessati dal caso, ad intervenire chirurgicamente in una situazione di estrema gravita’.

Il fatto di avere sottoposto il giovane uomo ad intervento dopo diverse ore – in attesa che le sue condizioni fossero per quanto possibile, piu’ stabili -, nella sentenza di primo grado era configurato come scelta che avrebbe determinato l’aggravarsi del quadro clinico fino alla morte. In Appello, invece il collegio peritale e’ arrivato a conclusioni completamente opposte che escludono “qualsivoglia negligenza dei sanitari che hanno avuto in cura il Gurrieri, specificando che il decesso e’ dipeso dalla estrema gravita’ delle condizioni cliniche” gia’ al momento del ricovero.

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