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Modica: una villetta confiscata alla mafia ancora in attesa di utilizzo
30 Nov 2024 10:16
In Sicilia si contano 9.539 immobili confiscati alla criminalità organizzata, di cui 7.440 già trasferiti agli enti locali e 2.544 destinati a finalità sociali, come indicato dal sito dell’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla mafia (ANBSC). Tra questi beni figura una villetta a Marina di Modica, consegnata al Comune il 7 marzo 2023, frutto della collaborazione tra l’ANBSC, la Prefettura di Ragusa e l’amministrazione modicana.
La villetta, in ottime condizioni, era destinata a diventare un centro antiviolenza con alloggio temporaneo per donne vittime di violenza. Tuttavia, a distanza di oltre un anno e mezzo, l’immobile risulta ancora inutilizzato, chiuso e abbandonato.
La denuncia di Sud chiama Nord
Il coordinamento cittadino di Sud chiama Nord, attraverso il suo rappresentante Giovanni Cavallo, ha espresso preoccupazione e indignazione per la situazione. “Restituire alla comunità un immobile confiscato alla criminalità e destinarlo a un centro antiviolenza non sarebbe solo un segnale forte contro la mafia, ma anche un atto di grande sensibilità verso un problema sociale drammatico e un motivo di orgoglio per Modica,” ha dichiarato Cavallo.
Il gruppo chiede: Perché l’immobile è ancora chiuso e abbandonato? A che punto è il bando di assegnazione?
Un’occasione mancata per la comunità
La mancata valorizzazione di questo bene rappresenta una doppia occasione persa. Da un lato, un messaggio concreto contro la criminalità organizzata, mostrando che i beni illeciti possono essere trasformati in risorse per la collettività. Dall’altro, una risposta concreta a una problematica sociale pressante, come quella della violenza contro le donne.
L’appello alla giunta comunale
Sud chiama Nord sollecita l’amministrazione comunale ad agire con urgenza, completando l’iter burocratico per l’assegnazione dell’immobile e destinandolo alle finalità previste. Il tempo trascorso senza interventi concreti rischia di minare la fiducia della comunità nell’efficacia delle istituzioni nella gestione dei beni confiscati.
L’auspicio è che questa vicenda trovi presto una soluzione positiva, restituendo alla comunità un luogo sicuro e funzionale, a beneficio delle persone più vulnerabili e dell’intera società modicana.
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