È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
Modica: si presenta il libro di Luca Scivoletto. Interverrà anche Claudio Fava, letture di Andrea Tidona
16 Dic 2019 11:17
Nella Sicilia della fine degli anni Ottanta, i genitori di Enrico Calafiore hanno un’unica passione – la politica, il partito, il comunismo – e seguendo principi molto rigorosi hanno educato i loro figli: mai fraternizzare con le famiglie che votano DC, niente vestiti di marca, mai abbandonarsi al consumismo, vacanze solo con i compagni del partito, sempre presenti alle manifestazioni e alle marce per la pace. Michele, il padre, è il segretario cittadino del PCI; Luisa, la madre, sta cercando da anni di laurearsi in Psicologia; Chiara, la sorella maggiore, andrà presto via di casa per studiare all’università e sobilla il fratello alla rivolta, anche perché – dice sadica – i genitori presto si separeranno.
Sì, perché Enrico, diversamente dal suo amico Renato che pensa solo a essere un bravo piccolo comunista, vuole essere un ragazzino normale, avere le scarpe che hanno tutti, giocare a calcio, mettersi con la compagna di classe di cui si è innamorato e che cerca disperatamente di conquistare, liberarsi da quella fama noiosa di appartenere a una delle uniche due famiglie comuniste di Biancola.
E per un intero anno scolastico lavorerà alla propria “liberazione”, tra litigi con Renato, bugie ai genitori e nuove amicizie (tutte da evitare in teoria). Quando però la sua “doppia vita” verrà a galla e sarà obbligato per punizione a seguire suo padre durante la campagna elettorale estiva, Enrico deciderà di fuggire con l’amico Renato, scappare dal controllo della famiglia e rifugiarsi in un bosco.
A consigliarlo un “compagno” immaginario speciale, Enrico Berlinguer, a cui deve il suo nome. Da una provincia marginale, Luca Scivoletto racconta con un passo comico disarmante la fine del Pci, la svolta di Occhetto, il crollo del più grande partito comunista d’Europa a partire dagli occhi di un ragazzino quasi adolescente in lotta per la propria indipendenza.
La presentazione è organizzata in collaborazione con Mondadori Bookstore Modica, Scuola di Formazione politica e culturale “Virgilio Failla” e la Fondazione Giovan Pietro Grimaldi.
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