Modica: presentato il libro di Maria Martello

Riceviamo e pubblichiamo:

Venerdì 2 dicembre, con gli interventi di tre illustri docenti universitari, Giovanni Raiti, Giovanni Salonia, Antonio Sichera, moderatrice Giada Ragusa, docente di lettere, nel salone della Domus Petri, a Modica, alla presenza di un folto pubblico, attento e interessato all’evento, è stato presentato il libro di Maria Martello, ex giudice onorario presso la Corte d’Appello di Milano, formatrice e fautrice di una nuova pedagogia per la risoluzione dei conflitti individuali, familiari e sociali, dal titolo: una giustizia alta e altra. Maria Martello è autrice di diverse pubblicazioni riguardanti un nuovo approccio alla risoluzione delle controversie fra le persone, nella coppia, nella famiglia, nella scuola, nella società e riesce sempre a trasformare la presentazione di un suo lavoro in un importante e coinvolgente evento culturale, rivolto non solo ai partecipanti, ma all’intera comunità cittadina.

La nuova pedagogia per la risoluzione effettiva del conflitto interpersonale, che Maria Martello ha costruito e con generosità e passione si sforza di offrire e porre al centro del dibattito accademico, culturale, politico e giuridico nazionale, si fonda sul presupposto e sull’intento di poter risolvere il conflitto prima che esso diventi contenzioso legale, prima di varcare la soglia del tribunale e impantanarsi nell’asfissiante burocrazia giudiziaria. Questa visione innovativa del diritto punta sulla priorità e la valorizzazione del dialogo, dell’ascolto e della capacità dei soggetti coinvolti di comprendere i sentimenti, la psicologia e le ragioni dell’altro, di saper mediare sui torti e le ragioni di entrambe le parti in contrasto. In sostanza una nuova forma di giustizia ‘alta e altra’ che risolva i problemi interpersonali non con la spada del giudice, ma, a monte, con la piena e convinta corresponsabilità delle parti. Questo percorso inedito e originale ha come effetto l’innalzamento dei livelli culturali, il miglioramento dei rapporti umani e sociali e un modello di relazioni finalizzato a depotenziare i rancori e gli odi che covano nell’animo umano e a combattere la violenza diffusa nella società.

Allargando il nostro discorso potremmo dire che la nuova filosofia del diritto, il nuovo metodo sperimentale proposto da Maria Martello dovrebbe diventare prassi quotidiana nel diritto e anche nei rapporti internazionali al fine di potenziare e perfezionare metodi, regole e sforzi della diplomazia per risoluzione delle controversie fra gli Stati, prima che si arrivi alla guerra, e anche durante i combattimenti, come nel caso della guerra russo-ucraina in corso, perché una guerra si può evitare e da una guerra si può uscire, quando si è disponibili all’ascolto e alla comprensione reciproca delle parti in causa, senza vincitori, né vinti ma semplicemente riconciliati, dopo aver superato incomprensioni e paure e mediato sui reciproci interessi economici, politici, strategici. Il mediatore compie la sua difficile opera in una postazione di frontiera, frontiera tra forza e debolezza, fra paura e arroganza, fra torto e ragione, fra aggressore e aggredito. Suo compito è abbattere muri e costruire ponti. A sentire i commenti di alcuni partecipanti a conclusione della conferenza, il messaggio che Maria Martello ha voluto offrire alla comunità, arricchito dal sapiente contributo dei relatori, ha pienamente conseguito lo scopo. Alla fine ci si è sentiti tutti protesi verso un modello di relazioni interpersonali e sociali più giusto, più umano, più etico.
Giovanni Di Rosa

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it