Maurizio Landini a Ragusa rilancia l’azione sindacale Cgil. E si guarda ai nuovi modelli di lavoro, di sviluppo e di welfare

Siamo davanti ad un processo di trasformazione nella produzione, nello sviluppo di nuovi modelli di welfare, il mondo si evolve guardando al green e alla difesa dell’ecosistema nel mentre la finanza continua a condizionare le scelte economiche quando dovrebbe esserne il sostegno. C’è l’urgente necessità di dare unità al lavoro perché nelle medesime condizioni oggi insistono forti disparità e soprattutto di genere.
Maurizio Landini, segretario generale della CGIL ha così esordito questo pomeriggio nella sala assemblea della Colacem di Ragusa chiudendo gli affollatissimi lavori dell’assemblea di lavoratrici e lavoratori sul tema: “Lavoro e sviluppo sostenibile – diritti e contrattazione inclusiva”.

La logica è sempre quella e soprattutto nel Sud. Si registra un calo del trenta per cento degli investimenti pubblici che valgono trenta miliardi di euro; di poco inferiore la stima ch si accosta a quelli privati. E’ del tutto evidente che la ripresa è legata al rilancio rapido delle infrastrutture, che riguardano sia il pubblico sia il privato; c’è l’improrogabile necessità della formazione e dell’innovazione nelle produzioni con imprese che investano seriamente, avendo a riguardo il rispetto delle tutele, dei contratti e dell’ambiente, nei settori di competenza. E poi ilinghippo storico legato alle attività della criminalità organizzata che condizionano seriamente la legalità intaccando fortemente il lavoro delle imprese e dei lavoratori determinando un regresso socio economico che indice pesantemente sullo sviluppo del territorio.

L’assemblea, coordinata da Tiziana Celiberti, presidente del comitato direttivo della CGIL di Ragusa, ha registrato l’intervento di apertura di Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa che così espresso la sua riflessione: ”Per tanti anni questa provincia ha rappresentato un modello, un primato per tutta la Sicilia, basato sulla forte vocazione produttiva. Questa è stata da sempre considerata l’Isola nell’Isola, un territorio dove storicamente I tassi di disoccupazione sono stati I più bassi rispetto alle altre province, grazie alla coesistenza dei diversi settori; l’Agricoltura con il più grande insediamento serricolo d’Italia, la zootecnia, e l’industria. Oggi questo modello è fortemente in crisi.
Qui si è pagato e si continua il prezzo della crisi, ma sopratutto qui paghiamo il caro prezzo del persistere ancora oggi di una questione meridionale. Di un mezzogiorno sempre più lontano, staccato dal resto dell’Italia.

Il deficit infrastrutturale ha determinato e determina ancora oggi uno dei principali motivi dei mancati investimenti, generando anche dei disimpegni da parte di imprese che hanno di scelto di portare altrove le produzioni.
Assistere al predominio delle compagnie aeree che oggi chiedono 500, 600 anche 800 € a studenti, lavoratrici e lavoratori costretti all’emigrazione al nord, o a chi è fuori per cura, per andare e tornare dalla Sicilia, non è più accettabile. Onestamente mi sembra una misura d’intervento che mi richiama al ventennio fascista quando si distribuiva la tessera di povertà per comprare pane, farina e latte. Una misura che rimarca ancora una volta le tante diseguaglianze in questo Paese, dove c’è chi può permettersi l’aereo e chi invece deve affrontare venti ore in autobus per raggiungere I propri familiari a Natale.
Il tema della contrattazione inclusiva riporta ad una assunzione di responsabilità a 360 gradi, perchè rappresenta lo strumento attraverso il quale rilanciare l’ azione su diversi versanti, quali l’assistenza sociale per le categorie più deboli : gli anziani, la sanità, l’infanzia. Su quest’ultimo punto va sottolineata una emergenza sociale che riguarda il tema della povertà educativa che investe I nostri bambini e I nostri giovani che non hanno accesso, per motivi di marginalità sociale e povertà familiare, ad attività educative scolastiche ed extrascolastiche.

La contrattazione sociale ed inclusiva deve puntare ad affrontare dentro tavoli Istituzionali precisi questi temi sociali, ed in questo caso ad esempio puntare verso l’incremento del tempo pieno per la scuola dell’obbligo, oggi quasi del tutto inesistente in Sicilia. Il tema della contrattazione inclusiva deve affrontare anche le disuguaglianze tra i lavoratori all’interno di una stessa azienda, sia essa pubblica o privata, dove esistono lavoratrici e lavoratori che a parità di mansioni e lavoro guadagnano meno perchè a loro sono applicati contratti di lavoro atipico, precario. Infine dentro quest’ottica di contrattazione inclusiva e dentro una visione più generale di un piano del lavoro rivolto alla difesa e all’incremento dei livelli occupazionali si seguono i lavoratori e le lavoratrici impiegate nelle aziende sequestrate alla mafia.

In questo territorio, sopratutto nell’ultimo anno, ci sono stati diversi sequestri di aziende per mafia. Si tratta di aziende che impiegano qualche centinaio di lavoratori e lavoratrici il cui futuro è segnato, quasi sicuramente dalla disoccupazione perchè quelle aziende sono destinate alla chiusura. La Cgil da anni si batte affinché per queste aziende possa esserci un futuro ed una continuità nella legalità. Non è possibile far passare il principio secondo il quale con la mafia c’è il lavoro, e non appena interviene lo Stato si va a casa senza lavoro”.

L’assemblea ha poi registrato gli interventi di lavoratori e di rappresentanti RSU e RSA che operano in cooperative e in varie imprese denunciando, come in un comune denominatore, la precarietà e le condizioni del lavoro, l’incertezza e i ritardi nella corresponsione dei salari, un futuro fatto di mobilità e cassa integrazione per non dire delle condizioni in cui operano le lavoratrici che continuano a denunciare disparità di trattamento di genere. Sono i fattori di crisi che investono l’industria, l’agricoltura e il welfare.
L’assemblea ha anche registrato l’intervento di Alfio Mannino, segretario generale della CGIL Sicilia che denunciando un’involuzione nella produzione di comparti come quelli dell’industria e dell’agricoltura pone la questione di un’accelerazione nel completamento delle infrastrutture. “Il tempo è adesso” ha sottolineato Mannino per il completamento dell’autostrada Siracusa – Gela, per la realizzazione della super strada Ragusa – Catania, per il rilancio dell’aeroporto di Comiso.

 

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