MATURITA’ E COMMISSIONI ESTERNE: QUALCHE DOMANDA PER CHIARIRE LA POSIZIONE DEI DOCENTI

Finiti gli esami di maturità è tempo di resoconti. Tirare le somme per gli studenti maturandi, ma anche buttare l’occhio sul sistema scolastico che cambia, e non sempre migliora.

Per una volta, l’attenzione la si vuole rivolgere alla categoria docenti, per capire se questi cambiamenti del sistema mettono in difficoltà solo gli studenti o se in realtà sconvolgono anche il naturale corso lavorativo degli insegnanti.

Ecco qualche domanda di carattere generale ad un docente commissario esterno presso l’Istituto d’Istruzione Superiore G. Curcio, di Ispica:

IL DISAGIO DEGLI STUDENTI DAVANTI AD UNA COMMISSIONE ESTERNA E’ NOTO E COMPRENSIBILE. MA PER IL DOCENTE COMMISSARIO ESTERNO QUALI SONO LE DIFFICOLTA’?

 

L’esame di maturità è un momento cruciale nella vita scolastica, è irripetibile e molte aspettative ruotano su di esso. Tutto ciò, sovente, può alterare la capacita di gestione dell’emozione.

E’ dunque fondamentale creare in breve tempo un’atmosfera di serenità che permetta al candidato di esprimersi al meglio. L’impegno è riuscire ad essere obbiettivi, valutare al meglio per essere corretti con tutti.

QUANTO CAMBIA LA POSIZIONE DEL DOCENTE CHE, DA ASSOLUTO CONOSCITORE DEI SUOI STUDENTI, SI RITROVA A FARE IL COMMISSARIO ESTERNO?

 

Molto, poiché non conoscendo il vissuto quotidiano del candidato, della classe e anche delle abitudini scolastiche di quella data scuola, di quel dato corso deve estrapolare tutte queste informazioni dai colleghi interni, dal documento di valutazione, dalle prove.

SPOSTANDOSI SU UN LIVELLO PIU’ GENERALE DELLA QUESTIONE, C’E’ QUALCOSA CHE INTUITIVAMENTE NON FUNZIONA NELLA NUOVA STRUTTURA DELL’ESAME DI MATURITA’?

 

Il mondo “scuola” ha un sistema di valutazione che, personalmente , non approvo. Quando feci gli esami io, avevamo tutti i commissari esterni e solo uno era interno. Sembrava di essere in un circolo dantesco pronti ad espiare qualche colpa. Ma, forse, era più corretto. C’era una imparzialità in tutte le materie.

Oggi, invece, le griglie d’esame vengono predisposte nelle scuole, quindi ci sono delle varianti, che, per quanto giuste, portano delle differenze. I criteri del bonus vengono decisi da ogni commissione, indi altra variante. E ancora,le terze prove sono redatte dai docenti, non c’è una modalità uguale per tutti. Questo produce delle valutazioni, che, anche al meglio dell’obbiettività, soffrono di diversità .

QUANTO QUESTI “MALFUNZIONAMENTI” METTONO IN DIFFICOLTA’ GLI STUDENTI?

Abbastanza, perché si devono adattare anche a delle varianti annuali, e non hanno sempre la forza di reagire bene.

Non è poi così facile per gli insegnanti di una commissione esterna gestire la situazione in modo che al primo posto ci sia sempre il bene degli studenti. Il disagio, seppur in maniera diversa, è un disagio del sistema.

Prendere le redini di intere classi mai viste prima; cercare di stabilire un rapporto di serenità; adattarsi ad una nuova “crew”. Quanto può essere semplice tutto questo, considerando i tempi strettissimi della maturità?

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