È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
MA LA PISCINA RESTA NEL CAOS PIÙ TOTALE
11 Dic 2013 17:56
Non ha fatto in tempo Elisa Marino a diffondere un appello per sensibilizzare sulla tutela del patrimonio sportivo della città, che ha dovuto fare i conti con la nuova chiusura della pisciona comunale, vicenda diventata, a questo punto, una telenovela.
Prima l’appello per la salvaguardia del patrimonio sportivo:
“Rivolgo un appello a tutti gli sportivi della nostra città. Affinché possano stare il più vicino possibile, in questa fase delicata, a tutte le società che si recano in giro per la Sicilia e per il resto del Paese tenendo alto il nome di Ragusa. Facciamo sentire loro la nostra vicinanza in maniera tangibile”. E’ quanto rilevato dal consigliere comunale indipendente Elisa Marino preoccupata sempre più dalla piega che sta prendendo la situazione riguardante il movimento sportivo. “Capiamo il momento assolutamente difficile – aggiunge Marino – e capiamo che magari le famiglie della nostra città, in questa condizione di complessa crisi, avranno altro a cui pensare. Ma se può sembrare quantomeno insolito che un appello del genere arrivi da una donna, voglio aggiungere che sono anche mamma e sono perfettamente consapevole del valore sociale che lo sport è stato in grado di garantire, nel corso di tutti questi anni, nella nostra città, facendola diventare tra le più apprezzate, per questo motivo, in ambito siciliano. Ecco perché è arrivato il momento di esserci, di farci trovare presenti nel corso delle varie gare che caratterizzano il week end della nostra Ragusa: dal calcio al rugby, dalla pallavolo al basket, a tutte le altre discipline che meritano la massima attenzione. Non possiamo disperdere questo patrimonio. Le ricadute negative che rischieremmo di registrare sarebbero pesantissime. E, invece, dobbiamo puntare a salvare, per quanto possibile, il salvabile. L’ultimo appello lo rivolgo all’Amministrazione comunale affinché tenga in debita considerazione le politiche sportive che possono benissimo essere abbinate a quelle sociali. Dobbiamo guardare avanti. E dobbiamo farlo cercando di avere un minimo di fiducia nelle nostre potenzialità”.
Poco più tardi la presa d’atto della nuova chiusura della piscina comunale, sulla cui vicenda, ancora, la Marino è intervenuta così:
“Quanto temevamo si è, purtroppo, tradotto di nuovo in realtà. E, del resto, non era neppure difficile pronosticarlo considerata la soluzione raffazzonata che era stata trovata. La piscina comunale di contrada Selvaggio, da questa mattina, è di nuovo chiusa al pubblico”.
“La disattenzione della Giunta Piccitto sulla delicata questione – continua Marino – si può senz’altro ritenere molto grave perché, pur a fronte di una intesa che era stata raggiunta con il Coni tempo addietro, si è preferito fare saltare tutto in aria, non si sa bene sulla scorta di quale principio.
E, come se non bastasse, dopo che era accaduto il primo incidente, si era scelto di proseguire in maniera assolutamente improvvisata, senza lo straccio di un provvedimento che garantisse continuità dopo la conclusione del rapporto di convenzione con la cooperativa che gestisce il servizio in questione. Come sempre quando si parla della Giunta Piccitto, è l’improvvisazione a regnare sovrana.
Loro ci verranno a raccontare le solite scuse, che non era possibile proseguire oltre, che c’erano irregolarità, anomalie e cose del genere. E perché non ci hanno pensato a tempo debito a raddrizzare, ammesso che ce ne fossero, le eventuali storture? Avevano bisogno di arrivare al punto di non ritorno prima di intervenire? La verità è che siamo alle solite. E cioè che la Giunta non sa che pesci pigliare e poi tutto si ritorce sui cittadini. Uno dei pochi impianti che in città era gestito in un certo modo, si ritrova, dall’oggi al domani, chiuso. Con tutte le conseguenze che ciò può comportare in termini di rischio legato al degrado.
Tra l’altro, sulla porta d’ingresso campeggia un cartello che è già tutto un programma in cui si dice che la piscina è stata chiusa su disposizione dell’Ufficio Sport. Qualcuno faccia chiarezza su quello che sta accadendo. E invitiamo l’Amministrazione comunale ad assumersi le responsabilità politiche della vicenda. Se le soluzioni non si trovano, si abbia l’accortezza di individuare chi è in grado di fornirle. Così, è chiaro, non si può proseguire”.
Encomiabile ma tardivo l’interessamento della Marino che, come avrebbero dovuto fare altri consiglieri, di maggioranza e di opposizione, sarebbero stati obbligati a verificare, giornalmente, l’iter regolare per il normale funzionamento dell’impianto.
Quanto anche da noi denunciato in merito all’atteggiamento incomprensibile delle società sportive che utilizzano l’impianto e si rifiutano di pagare il ticket, inizia d assumere aspetti che, forse, attengono anche alle aule giudiziarie, dal momento che non si comprende come in altri impianti le società pagano regolarmente il dovuto, mentre, pare, questo non avvenga per la piscina comunale.
In ogni caso non si comprende quali siano i motivi che impongono di tenere aperto un impianto affidandolo ad una gestione estemporanea, che non ha garanzie e deve permettere agli utilizzatori di agire in spregio delle norme e dei regolamenti. Fra l’altro pare che, almeno fino a stamattina, le decisioni dell’ufficio sport del comune, pare conseguenti ad una missiva di disimpegno del Coni nazionale da ogni forma di gestione dell’impianto, se non a precise indifferibili condizioni, non fossero supportate da idonea documentazione scritta per cui non si capisce chi abbia materialmente chiuso l’impianto.
Sarebbe opportuno che, per primi, i consiglieri comunali avessero contezza della reale situazione ed entrassero in possesso di tutta la documentazione atta a fare chiarezza sulla vicenda, perché per ogni questione c’è una pletora di accuse reciproche ma non si arriva mai a capire chi ha ragione e chi ha torto.
La città vuole sapere quali sono i motivi per cui non si riesce a gestire o a fare gestire la piscina.
Se ci sono validi motivi che rendono non conveniente o impossibile la gestione, diretta o indiretta, si chiuda l’impianto ma si evitino queste commedie.
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