L’ISOLA IMMAGINARIA – ANDREA CAMILLERI E LA SICILIA

Il professore Salvatore Silvano Nigro ha presentato, a Palazzo Zacco, il libro “L’Isola Immaginaria – Andrea Camilleri e la Sicilia” di Giuseppe Leone, con il testo del professore Salvatore Ferlita.

Nigro mette luce sulla grandiosità di questo libro, tramite il quale Camilleri rimase ispirato a tal punto da dover riflettere su un elemento oscurato nei suoi romanzi: il paesaggio.

Giuseppe Leone, definito memoria vivente della Sicilia, si cimenta nella ricerca di paesaggi che possono muoversi in parallelo con la scrittura di Camilleri. Lo stesso Leone ha evidenziato l’arduo lavoro compiuto, dovuto al fatto che nei romanzi di Camilleri non esiste una vera e propria descrizione dettagliata dei luoghi, vengono solamente citati velocemente e con istantanei dettagli; quando a Camilleri fu messo sotto occhio questo lavoro una luce di cambiamento nacque nella sua scrittura, arrivando alla conoscenza che, oltre a Montalbano, anche il paesaggio poteva svolgere il ruolo di protagonista.

Peppino Leone è un pellegrino della fotografia; nella sua profonda ricerca dello scatto ideale si concentra un archivio di poesia fotografica. Non esiste nessun fotografo che abbia attraversato tutti i luoghi e i momenti della Sicilia, guardati non solo con l’occhio del fotografo ma anche del lettore appassionato.

Le foto mandate al proiettore evidenziano una bellezza in bianco e nero straordinaria, particolare al tempo stesso per l’utilizzo delle antiche tecniche fotografiche, raccolgono sfaccettature che la nuova tecnologia non è in grado più di immortalare.

Nigro pone l’accento sulla perdita in Italia del ruolo dell’artigiano, la cui dedizione portava alla realizzazione di stupende opere d’arte, trasformando un umile lavoratore in artista.

“I nuovi artisti -afferma Nigro – possiedono la tecnica ma non la materia.”

Il professore evidenzia il grande patrimonio che in Italia è presente, compreso il paesaggio, non sempre però ben curato e manutenzionato dalla sua madre adottiva; ecco questo libro diventa un faro di luce che illumina la bellezza della Sicilia.

Il tour fotografico parte dal mare, dalle coste meridionali dell’isola, passa per le campagne e le colline aride dell’entroterra, e arriva fino alla città, al barocco ragusano, ai quartieri arabi.

Leone conserva nel suo lavoro una bellezza storica, modificata nel corso degli anni da nuove costruzioni, che l’hanno deturpata ma non del tutto spogliata di dignità.

Come scrive il grande Andrea Camilleri: “L’affidarsi alla memoria è la volontà di non scomparire. E quando la conoscenza si arresta subentrano i sensi, che alimentano le fantasie.”

 

 

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