L’INTELLIGENZA DEL CUORE

Si pensa spesso che l’intelligenza sia situata nella mente, che si sviluppa in parole ad inchiostro, a descrivere stati d’animo, momenti, situazioni, emozioni. Risiede però nel cuore la grande potenzialità di comprensione ed esperienza, assimilata tramite il contatto stesso dell’anima con la parte essenziale dell’universo. La mente deve fare i conti con le sue ragnatele, che imprigionano i pensieri in anfratti spenti, senza speranza, senza fiducia, senza sviluppo; nel cuore tutto questo non avviene, in quanto l’interiorizzare porta ad una scoperta di ciò che resta molto spesso celato, sviluppa sensibilità, in cui l’osservazione dentro e fuori sè stessi diventa principio guida.

Come scrive Antoine de Saint-Exupèry nel Piccolo Principe: “Non si vede bene se non con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”: una frase immortale e atemporale, che lancia un messaggio forte di ciò che è veramente importante: di non riempirsi di superfluo materialismo, di non  puntare solo all’esteriorità che appassisce con il tempo, ma esaltare l’interiorità tradotta nel perseguimento dei propri sogni, nel coraggio costante di abbracciare la vita e le sue forme d’essere, con tutto l’amore che un cuore può contenere; tramite l’altro si può giungere ad uno stato in evoluzione, come un albero dalle radici forti in cui foglie restano salde sui rami e altre cadono per donare humus alla terra; ogni cosa in cui ci si imbatte è un’occasione per aumentare di consapevolezza il proprio spirito, che trova nel cuore le sue vibrazioni vitali.

Il cuore si trova nel mezzo tra gli elementi costitutivi del pianeta, quindi racchiude in sé verità che rigenerano lo spirito.

Il risveglio alchemico si fonda sul principio di rinascita interiore, in cui le avversità non sprofondano lo spirito nella disperazione e tristezza, ma spinge verso uno stato dell’essere estatico, capace di concedersi senza aspettative e pretese; un reale tramutato in esistenziale con l’esperienza diretta della vita e dei suoi ingestibili imprevisti.

Il cuore assume le sembianze di un fiore di loto, che sboccia immacolato al di sopra delle acque torbide; nonostante i dolori e le delusioni il cuore non perde luce, ma diventa un faro dagli infiniti watt e dalle sconfinate distanze.

Come scrive Alda Merini: “Bambino, se trovi l’aquilone della tua fantasia legalo con l’intelligenza del cuore”: l’innocenza è in grado di carpire ogni forma pura e semplice dell’essere umano; i valori del vivere devono volare alti, vanno vissuti profondamente, nella parte più intima di sé stessi, senza remore e rimpianti, con un carico di sensibilità estrema.

“Il tuo cuore è un gabbiano che vola libero nei cieli della vita. Lascialo andare senza paura, ti saprà condurre alla felicità.” [Sergio Bambarén]

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