LIBRIAMOCI AL LICEO

 

Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira (J.D. Salinger, Il giovane Holden).

Hanno dato inizio così mercoledì 26 ottobre alle ore 9,00 moltissimi studenti del Liceo G. Lombardo Radice di Catania sul  tema scelto quest’anno. il libro Lo specchio dell’anima.

Sono state ore  memorabili, cariche di adrenalina, inizio di una straordinaria avventura. Questa è un’occasione per confrontarsi, che intercetta la voglia di una comunità scolastica, che guarda ad un modo nuovo di promuovere la lettura.

Siamo infatti, e vorremmo esserlo sempre, una comunità che legge tutto l’anno e non solo durante le giornate di “Libriamoci” o del “Maggio dei libri”.

Per il terzo anno di seguito il nostro liceo si è imposto un modello culturale e organizzativo. Dare spazio alle emozioni attraverso la lettura.

Per primi i relatori, raffinati cultori del libro, quali la dottoressa Emilia Bonaccorsi, Direttrice della Biblioteca “Tondo Gioeni” di Catania; la professoressa Maria Antonietta Ferraloro, autrice del saggio Tomasi di Lampedusa ed i luoghi del Gattopardo; il professore associato di Filologia della letteratura italiana presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, Antonio Di Silvestro ed infine la dottoressa Lucia Russo giornalista; tutti hanno riportato a casa una miriade di input e stimoli per lavorare con i giovani partendo dalle trame dei testi che hanno scelto.
Ma non solo: molto interessante è stata  la fisionomia del pubblico degli studenti, lettori appassionati col gusto del confronto, giunti da ogni classe e da ogni indirizzo; è bastato osservare i loro occhi nei momenti successivi alla manifestazione per rendersene conto: molte amicizie sono nate lì, nello scambio di opinioni sui libri che ogni ragazzo custodiva, in mano, quale cosa preziosa

Condivisione. Ricerca della qualità. Impegno a far scoprire autori ancora poco popolari. E  ancora senso della condivisione. Qualcuno tremava, qualcuno leggeva con un filo di voce, qualcun altro ha interpretato da maestro (come lo studente che cantava Dario Fo o la fanciulla di Tanto gentile e tanto onesta pare).

Ariosto e Shakespeare l’hanno fatta da padroni, ma abbiamo avuto rivelazioni di scrittrici in erba che hanno letto sé stesse ne’ La Zanzara, tessendo armoniche suggestioni di sinestesie ben ponderate.

Siamo fieri tutti di tutti e peccato sia già finito, ma il genio della lettura risveglia magie in trepidante attesa del prossimo evento.

Un’inclinazione, quindi, che molti insegnanti, non solo docenti lettere, hanno cercato di valorizzare. Questa è la vera novità di questa edizione di “Libriamoci”.

Molti alunni leggono in privato ma difficilmente condividono quello che leggono: dimostrando che la lettura, specie se illuminata, motivata, da i suoi frutti.

Come si va avanti? Dietro l’apparenza di un format immutato ci sono già stati cambiamenti con la ricerca di strade alternative. Anche quest’anno le proposte dei relatori e le nuove chiavi di lettura dei classici, hanno suggerito riflessioni nuove: come quelle sul linguaggio dei videogames in collegamento con la letteratura.

Che dire? Ascoltiamoci!

 

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