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“L’ESPERIENZA DEI POZZI PROFONDI”: APERTA A RAGUSA LA MOSTRA DI DARIA MUSSO.
16 Dic 2012 07:09
RAGUSA – Parte della produzione più recente, quella dedicata a Pirandello e ai suoi scritti, la personale di pittura dell’artista Daria Musso dal titolo “L’esperienza dei pozzi profondi”, inaugurata ieri sera negli eleganti locali dello storico Palazzo Garofalo a Ragusa. Curata dai critici Elisa Mandarà e Giorgio G. Guastella, l’esposizione offre ai visitatori 40 delle più suggestive opere dell’artista di origine palermitana ma ormai ragusana d’adozione. Potenza del colore e grande capacità espressiva per raccontare, attraverso i pennelli, le sensazioni che nascono leggendo gli scritti e le opere del grande premio Nobel siciliano. Nascono così, nell’intreccio di forme, colori ma anche materiali differenti, le tele di tecnica mista che intendono essere un omaggio a Pirandello già nei titoli delle opere, come “Liolà”, “La giara”, “Così è, se vi pare”, ed ancora “Formalità”, “Il fumo”, “Acque amare” fino ad arrivare a “La trappola” che con le sue fitte pennellate rosse crea un vortice cromatico che cattura, appunto intrappolandolo, lo spettatore. “Pirandello mi ha sempre stregato – spiega la Musso – L’ho letto e riletto più volte, ho tratto delle forti emozioni e ho cercato di poterlo illustrare. E’ stata una magia. Direi che ho quasi <<assaporato>> gli scritti di Pirandello, le sue novelle, i suoi romanzi, le sue opere teatrali e in certo senso con la mia pittura ho voluto <<musicare>> le sue opere usando il segno per un nuovo racconto attraverso i colori”. Ma non c’è solo la letteratura pirandelliana ad aver ispirato la Musso. C’è un tuffo nella storia passata attraverso la mitologia, un abbraccio verso le antiche radici. Lo si può vedere in modo tangibile nel ciclo de “Il sonno della ragione” che l’artista, con la sua carriera trentennale, offre al pubblico raccontando soprattutto i mostri greci, miti pieni di carica emotiva e al tempo stesso di affascinante e terribile verità. E’ il modo per spostare l’attenzione su quello che la stessa Musso definisce come il suo “lato lunare”, ovvero quel lato oscuro che tutti abbiamo e di cui siamo consapevoli, ma che si cerca di dimenticare e far dimenticare. Ma quel lato è sempre lì, presente, pur se va dominato. Nascono così le tele dedicate al canto delle sirene, che promettevano ai marinai l’onniscienza salvo poi far perdere la rotta e la ragione, o ancora l’opera dedicata alle lacrime di Medusa, la donna-mostro che pietrifica col suo sguardo e che è condannata dunque alla solitudine. Bellissima l’opera che racconta il minotauro e soprattutto il suo affannoso respiro di uomo-bestia. Braccato nel labirinto, il suo respiro si fa sempre più affannoso ed emerge chiara la sua paura, lui che aveva sempre causato paura negli altri. E’ un carnefice che alla fine diventa vittima. Ed è in questo ciclo che la Musso affronta il tema della morte, anche quella più drammatica (come nell’opera dal titolo “Il suicidio della Sfinge”) perché alla fine la morte è il lato oscuro della vita. Un gioco di contrapposizioni e contrappassi che anche in modo cromatico si ripresentano nell’ultimo ciclo esposto, da cui poi prende titolo la mostra, ovvero il ciclo “L’esperienza dei pozzi profondi”, la necessità di sapere che l’artista, in quanto essere umano, non è puro come la sorgente d’acqua, dunque il pozzo, ma sicuramente sono le sue esperienze che si sedimentano nel corso della vita, dentro il proprio animo come un pozzo profondo da cui poi elaborare nuovi percorsi. Percorsi anche più leggeri e gioiosi come quelli che narrano la musica gregoriana attraverso la pittura, dal “Beata mater” fino al possente “Magnificat” dove il colore e le forme, proprio come accade per le note musicali, diventano sublimazione dell’essenza. La mostra resterà aperta tutti i giorni fino al 24 dicembre dalle ore 16 alle ore 20. Nei giorni 17, 18 e 24 dicembre è prevista anche l’apertura antimeridiana ore 10-13. A realizzare graficamente il catalogo sono stati Melinda Adamo e Salvatore Depetro. Sponsor sono Iper Le Dune, Le Masserie, Ottica Marchi, Criscione & Criscione.
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