LEGAMBIENTE LANCIA L’ALLARME PER I PERMESSI DI RICERCA PETROLIFERA

Dopo il permesso di ricerca concesso alla Sviluppo Risorse Naturali lungo tutta la costa che va da Scoglitti a Marina di Modica, ecco spuntare altri permessi di ricerca per idrocarburi concessi dal Ministero delle Attività Produttive ed autorizzati dal Ministero dell’Ambiente 7 km al largo di Pozzallo e di Marina di Ragusa. Si tratta dei permessi di ricerca di idrocarburi a mare d 349 CR – MD e d 350 CR – MD concessi alla Peal Petroleum per conto della Medoil plc. Seppure riguardino ancora soltanto le indagini geofisiche, il ministero dell’Ambiente fa rilevare che l’uso dell’air gun (generatore di onde sismiche) utilizzato per ricercare i giacimenti di petrolio, può creare danni alla pesca fino ad alcune decine di km di distanza dalla sorgente d’onda. Ma danni considerevoli, fino alla morte, si possono avere su diverse specie marine tra i quali i cetacei (delfino, balenottera, capodoglio, tursiope, orca, ….) e le tartarughe marine presenti nel Canale di Sicilia. Se dalla fase di ricerca si passasse alla fase di estrazione tutta la costa iblea potrebbe correre gravi rischi di inquinamento come è successo al Golfo del Messico. Pescatori, operatori turistici, commercianti sarebbero i primi ad essere colpiti. Ma tutta l’economia iblea ne verrebbe colpita a morte. Il gioco non vale la candela. Visto che dopo la prima fase di indagini geofisiche, se positive,  si passerà alle perforazioni di pozzi a mare, invitiamo tutti i comuni, la provincia, le associazioni di imprenditori e associazioni di cittadini ad opporsi presentando osservazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale e mettendo in opera tutte le iniziative possibili per far desistere il Ministero delle Attività produttive.

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