LE TECNICHE FOTOGRAFICHE NEL TEMPO

“Ho iniziato a fare foto con le scatole quando in Colombia in un colpo solo mi hanno rubato tutta l’ attrezzatura fotografica che avevo in uno zaino. Da allora ho cominciato a fotografare con le scatole e non ho mai smesso”. Noris Lazzarini gira l’Italia su un vecchio camper, “me lo ha decorato una bambina colombiana che all’epoca aveva 11 anni che si chiama Mariantonia”. Il camper  trasformato in  grande macchina fotografica e in grande laboratorio fotografico ambulante è un modo per far conoscere le tecniche fotografiche in uso nel 1800 . “Cerco di recuperare la tradizione della fotografia dell’ 800 con il metodo della fotografia stenopeica. Ricordiamo  che la stenoscopia  è un procedimento fotografico che sfrutta il principio della camera oscura per la riproduzione di immagini.

La fotocamera utilizza un foro stenopeico, che in greco vuol dire  dotato di uno stretto foro, in pratica un semplice foro posizionato al centro di un lato della fotocamera, usato come obiettivo. “Cerco di fare come i primi fotografi servendomi dei negativi calotipi cioè su carta. Vi faccio vedere come funziona”. Noris ci conduce all’interno del suo camper, una vera camera oscura, ma anche una grande scatola sulla quale ha operato un foro su una parete che posiziona sempre in posizione opposta al sole. Da quel foro su un supporto trasparente cattura l’immagine che capovolta proviene dall’esterno.  Con una lente mette a fuoco e l’immagine viene per incanto catturata sul supporto trasparente. Questo è il sistema che usa la fotografa con le sue scatole.  Decine di scatole di tutte le dimensioni e di tutte le forme.

“Sono qui perché l’associazione S.O.L.C.O. (Solidarietà, Onestà, Legalità, Cultura, Ospitalità) mi ha invitato a Modica ma sto compiendo un viaggio per la Sicilia sui luoghi dei mille in compagnia dei fotografi di fine 800 che abolite le dogane poterono fotografare l’isola e la sua gente col metodo stenoscopico vendendo una gran quantità di immagini. Noris Lazzarini rimane in Sicilia fino alla metà di giugno a caccia di quelle ispirazioni che hanno mosso i suoi colleghi tra cui lei ricorda il francese Eugene Savaistre  che lavorava come fotografo a Palermo. “Ho scoperto che il fotografo francese amava girare per la Sicilia a fotografare luoghi e persone e che addirittura fotografò lo sbarco dei mille. Così mi è venuta l’idea di fotografare la Sicilia non solo storica ma anche dei volti”. Noris è una donna dall’età indecifrabile potrebbe avere tanti anni quanti sono i suoi viaggi, i suoi incontri con la gente e le sue esperienze con la fotografia. Ha però quella freschezza che solo una vitalità giovane sa dimostrare.  Ha vissuto a Milano sua città natale ma poi si è spostata a Parigi, Londra,  in Colombia, in sud Africa sempre con la sua attrezzatura fotografica. Noris Lazzarini viaggia con Roberta Olivero una donna che con la fotografa condivide la passione per la foto e per i viaggi.

Dal giugno 2003 ho iniziato a collaborare con Noris Lazzarini e il suo Ludobus Exchange. Per “Exchange” si intende un’occasione d’incontro, di “scambio” di esperienze oltre ad un’opportunità di divertirsi imparando”. Noris Lazzarini si ferma a in provincia di Ragusa ancora per qualche giorno poi partirà alla volta di Noto. 

 

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