Le nostre abitazioni hanno prezzi inestimabili grazie ai ricordi

Migliaia di giovani hanno manifestato il 13 ottobre a Madrid contro gli aumenti degli affitti. Lo slogan utilizzato da coloro che hanno marciato scuotendo i portachiavi è stato “La casa è un diritto”. Oggi in Spagna il 66% delle persone in età compresa tra i 18 e i 34 anni vive ancora nella casa di famiglia, rispetto al 50% del 2010. Il premier Pedro Sánchez ha annunciato un piano per fare diminuire il costo degli alloggi e nuove regole per prevenire irregolarità negli affitti stagionali. L’evento è stato preceduto il 28 settembre di una simile manifestazione a Lisbona, Portogallo, nella quale tante persone hanno chiesto al governo misure per fare scendere i prezzi delle abitazioni.


L’Italia e altri Paesi sono curiosi di sapere i dettagli di questi piani e, soprattutto, i propri effetti, perché ormai affittare e comprare un immobile a prezzi decenti sta diventando un problema. “Dove?”, direte. Perché nel ragusano vi sono i prezzi al metro quadrato più bassi dell’intero Paese, insieme a Caltanissetta, Biella e Isernia.

Basta però chiedere ai genitori di uno dei giovani universitari fuorisede per capire la situazione. A Milano una stanza singola ormai viene offerta per non meno di 800 euro al mese, un letto in una doppia si occupa con 600 euro. Prezzi bollette e canoni esclusi, s’intende. Lo stesso a Roma e a Bologna, a Torino siamo sotto i 100-150 euro rispetto alle cifre di cui sopra.
Alcune volte le condizioni degli immobili non sono ottimali, lontani dalle sedi universitarie, per cui ai nostri ragazzi sono chiesti ulteriori sacrifici. Non parliamo dell’acquisto: a Milano non si compra nulla sotto i 3.000 euro al metro quadrato, cioè in periferia, e a questa cifra molto spesso occorre aggiungere i costi di una probabile ristrutturazione.

Escludendo la parte di pregio e di nuove abitazioni, il nostro patrimonio immobiliare vale piuttosto poco. A Ragusa vendono appartamenti in via Archimede con 50mila euro, nel centro di Comiso offrono case, sempre in centro, anche a meno di 30mila euro.

E’ il gioco della domanda e dell’offerta: da noi la seconda sovrasta la prima. Le abitazioni in vendita sono lasciti per figli e nipoti che non ne vogliono sapere per vari motivi, a partire dagli adeguamenti che costerebbero più dell’attuale prezzo di vendita.

Le abitazioni di genitori e nonni hanno però un patrimonio nascosto: i ricordi. Sono un patrimonio inestimabile di eventi, racconti, battute, odori e quotidianità perdute. Quei muri sono impregnati ancora di voci e suoni di chi non c’è più, impagabili perché irripetibili.

 
Svuotare certe stanze costa molto al sentimento interiore, significa lasciare un pezzo della propria vita ad altre persone che le abiteranno. Non è un caso che diversi anziani, seppure non più autosufficienti, preferiscono trascorrere gli ultimi giorni negli ambienti di gran parte dell’esistenza, anziché in anonime residenze insieme ad altri pari età.

Pareti e pavimenti parlano delle persone che li hanno vissuti. Nella materialità di una compravendita, è il prezzo più alto da pagare.

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