Le mammecafe del “Villaggio” cantano ninne nanne digitali. A Ragusa canzoni per neonati in podcast. Le prime 45 per Vittorio Fortunato

Al piccolo Vittorio Fortunato sono arrivate le 45 ninne nanna che le mamme (e anche i papà) che fanno parte del gruppo informale “Villaggio” hanno cantato e registrato in podcast. Il progetto si chiama “nella culla del villaggio” e rientra in quello più grande del gruppo che è una vera e propria rete formatasi in città per dare e ricevere sostegno tra famiglie. Era l’autunno del 2018 quando stava per chiudere la libreria Nasinsù. E mentre si smantellavano gli scaffali si ragionò su come far proseguire quelle esperienze di incontri, denominati mammacafe, che avevano caratterizzato la libreria e da cui erano nate amicizie e relazioni importanti all’interno di una struttura che non era solo un luogo di vendita, ma un punto di incontro e di crescita per mamme, famiglie, educatori che avevano in comune una grande fiducia nei libri. 

“Con tutti questi sentimenti in animo avevamo trovato nel nome ''villaggio'', una parola abbastanza grande e preziosa per dire quello che volevamo continuare ad essere anche dopo, a partire dal detto ''per crescere un bambino ci vuole un villaggio’” – racconta Ilenia Licitra, una delle componenti del gruppo – Dal 2018 ad oggi siamo in cammino. Abbiamo continuato ad incontrarci spontaneamente, spesso nei nuovo incontri di mamammcafe organizzati alla libreria Ubik Terramatta. Non siamo ancora riusciti a costruirci in associazione, ma sentiamo uno spirito di gruppo che ci unisce, ci sentiamo una comunità educante che si sostiene a vicenda.

In tempi di pandemia siamo un contatto gli uni per gli altri”. E da questo contatto nascono e fioriscono le idee, come quella del podcast la culla del villaggio. “La voglia di far sentire a questo bambino, lasciandone traccia anche nelle sue memorie, l’affetto e il senso di accoglienza di un’intera comunità – spiega ancora Ilenia – E visto che non potevamo raggiungerlo per la pandemia, abbiamo pensato di dare questo abbraccio virtuale inviando la voce e le ninne nanna in digitale con il podcast. Un’idea che abbiamo ben presto pensato di estendere a tutti i bambini della neonatologia".
fonte Michele Barbagallo – La Sicilia 

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