È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LE INVENZIONI PER LA GRANDE GUERRA
25 Mag 2014 21:13
Inventare è frutto di osservazioni ed elaborazioni. Il progresso e lo sviluppo della civiltà è anche frutto delle invenzioni assieme alle scoperte. Pensiamo ad esempio la ruota, la scrittura, la stampa, tanto per citare le prime che mi vengono in mente. Ma, l’uomo ha espresso la sua intelligenza anche per l’‘offesa’ ossia per le armi.
La Grande Guerra, ha dato una svolta e un incremento spaventoso che ha distrutto, in quattro anni, vite e beni che fino allora inimmaginabili.
Gli aerei. All’inizio, quando furono inventati non suscitarono granché l’interesse militare, ma poi un ufficiale intuì l’utilità dell’uso di questo mezzo in una possibile guerra e fu istituita una squadra di aviazione militare italiana composta da bombardieri e da caccia.
Fu l’ingegnere trentino Giovanni Caproni che nel 1908 brevettò questo tipo di aerei riconoscibili dalla sigla Ca. seguita da un numero. Nel corso della guerra vennero perfezionati fino a giungere nel 1918 al famoso bombardiere Ca.46 in grado di volare a 150 chilometri orari e trasportare bel 500 chili di bombe da sganciare su obbiettivi nemici, rendendo l’Italia all’avanguardia in questo campo.
Ovviamente anche altre potenze si adoperarono nell’aeronautica militare.
I sottomarini. La battaglia dell’Atlantico (1914-18), fu combattuta in modo intermittente dalla Germania tra il 1915 e il 1918 contro la Gran Bretagna e gli alleati. La ripresa nel 1917 e il precedente affondamento del Lusitania nel 1915 vda parte di un U-Boot tedesco diedero agli USA la motivazione per entrare in guerra a fianco della Triplice intesa il 6 aprile 1917.
I primi carri armati comparvero proprio nella I Guerra Mondiale. Allo scoppio del conflitto fu l’industria inglese a svilupparne il primo modello che venne impiegato sul fronte occidentale. Era una grande macchina blindata e dotata di cingoli in grado di avanzare su terreni di tipo diverso e superare anche trincee larghe due metri. All’interno stavano dieci soldati che oltre a guidare il mezzo usavano mitragliatrici, ma questi primi modelli furono presto abbandonati, sostituiti da prototipi più efficaci. Furono usati soprattutto dai francesi e dagli inglesi. Per l’Italia ci pensò la Fiat con i Fiat 3000, ma non erano dotati di cingoli e vennero perfezionati solo negli anni ’20.
Le bombe a mano. Furono molto utilizzate da tutti gli eserciti soprattutto negli assalti alle trincee. Provocavano grandi danni. I soldati che erano addetti a questi attacchi furono i Granatieri; il loro compito era quello di avanzare verso le linee nemiche dopo che i tagliafili avevano aperto una breccia nel reticolato (filo spinato) nemico. Usate molto per grotte, ricoveri e gallerie.
Potevano essere a doppio innesco a tempo con una miccia o a percussione. Erano state inventate prima della guerra, ma nell’uso bellico ebbero molti miglioramenti, per renderle sempre più efficaci e distruttive.
Altra arma: il lanciafiamme. Quest’arma sfruttava le novità in campo chimico. Il suo principio attivo era biossido di carbonio e zolfo. Non fu arma determinante, perché l’addetto all’uso doveva stare in piedi e questo lo rendeva facile bersaglio, senza contare gli incidenti con l’esplosione della bombola. Comunque anche gli italiani erano dotati di lanciafiamme, di due tipi, uno più leggero in e uno più pesante e quasi statico.
Ma l’arma che causò il tasso più elevato di mortalità furono i gas. I due più diffusi furono il fosgene e l’yprite (nome derivato dalla città di Ypres in Belgio, dove venne impiegato come arma la prima volta). Il primo venne inventato in Inghilterra da un chimico nel 1812 che lo utilizzò all’inizio per la colorazione chimica dei tessuti. Era formato da cloro e fosforo che, se respirato, poteva provocare al morte in quanto attaccava le vie respiratorie e venne impiegato per la prima volta dall’esercito tedesco contro le truppe francesi con lancio di apposite bombe . Mentre il secondo fu scoperto mezzo secolo dopo, da un altro chimico, sempre inglese, che fece agire l’etilene con il cloruro di zolfo. Aggressivo chimico, chiamato anche gas mostarda, per l’odore che ha, simile alla senape. Perfezionato dai tedeschi era dotato di proprietà vescicatorie e tossiche, è un liquido oleoso, incolore, i cui vapori agiscono sulla pelle anche attraverso gli abiti, quindi non erano sufficienti le maschere antigas, che oltretutto spesso erano completamente inefficaci.
Curioso l’uso di un’arma antica come la mazza ferrata. Arma medievale usata per poter attaccare nei corpo a corpo in spazi ristretti o per finire il nemico ferito. La protezione della divisa risultava inesistente, quindi arma molto pericolosa, solo l’esercito italiano ne fece a meno.
Per non dimenticare: 28 nazioni coinvolte; 70.000.00070.000.000 coloro che parteciparono alla guerra; 10.000.000 di persone che morirono in battaglia o per le ferite riportate; 10.000.000 di morti.
Non credo servano commenti.
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