L’ASSUNZIONE DI UN DIRIGENTE TECNICO CON LA PROCEDURA DI COMANDO

 

Il Dirigente del Settore II – Organizzazione e gestione delle risorse umane, dott. Rosario Spata, in riferimento al recente comunicato stampa dei consiglieri comunicali del Partito Democratico riguardante le procedure di comando predisposte dall’Ente, ai fini di una migliore comprensione della vicenda, intende puntualizzare quanto segue:

“Occorre sottolineare preliminarmente che la necessità di impinguare gli organici è dettata da specifiche esigenze tecnico/organizzative, che rivestono sovente il carattere dell’urgenza,  evidenziate dai dirigenti di settore nelle conferenze di servizio  propedeutiche alla stesura del programma di assunzioni. Sono acquisite agli atti, da tempo, numerose e reiterate sollecitazioni dei settori in cui si articola la struttura organizzativa con le quali si sollecita il potenziamento dell’organico, tanto nei ruoli amministrativi quanto nei ruoli tecnici. E’ un dato ineludibile che a fronte del pensionamento nell’ultimo triennio (2012-13-14) di 70 unità ( altre 10 sono state poste in quiescenza nell’anno 2015), per ragioni riconducibili, da una parte, ai divieti di assunzioni scaturenti dall’applicazione delle sanzioni conseguenti alla violazione del patto di stabilità del 2012 e dall’altra alle politiche del governo particolarmente rigorose in materia di turn-over, non è stata avviata (né poteva essere avviata) alcuna procedura tendente al riassorbimento totale di tale carenza. Nonostante le modifiche del regime di turn-over introdotte con il D.L. n° 90/2014,  la legge di stabilità per il 2015 (L. n. 190 del 23/12/2014), com’è noto, nel più generale contesto di salvaguardia del personale dipendente appartenente alle province, ha previsto una serie di norme con le quali si “congelano” la facoltà assunzionali delle regioni e degli enti locali destinandoli all’assorbimento, nei termini e con le modalità ivi stabilite, di parte del personale dei precitati enti intermedi.
Nel contesto del delineato quadro normativo di divieti e restrizioni che ha prodotto oggettive e conclamate sofferenze organizzative in tutti i comuni d’Italia (così come sottolineato da molti Sindaci e dalla stessa ANCI), le uniche possibilità, nel breve periodo, per  consentire di raggiungere maggiori livelli di efficienza alla macchina amministrativa è quella, di poter utilizzare il personale di altri Enti, attraverso gli istituti del comando, della convenzione ai sensi dell’art. 14 del CCNL e della possibilità di potersi avvalere del personale delle province, come esplicitamente consentito dalla legge finanziaria. Non si tratta, quindi, a rigore di assunzioni, essendo gli eventuali dipendenti disponibili al trasferimento temporaneo già appartenenti alla pubblica amministrazione e non si comprende perché – detto sommessamente –  eventuale personale in comando tecnico sia giustificabile mentre quello amministrativo non possa essere utile all’organizzazione amministrativa, alla luce dei pensionamenti registrati nell’ultimo triennio”.

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