L’ASSENTEISMO POLITICO E’ DI SCENA A SCICLI. UN COMUNICATO E 4000 FIRME PER LA DEMOCRAZIA

Richieste esplicite e comunicato amaro quello divulgato dai consiglieri del Comune di Scicli, Fidone e Verdirame, e dal Commissario cittadino Giovanni Marino con preghiera di divulgazione agli organi di stampa, al Prefetto e al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Un’azione che raccoglie tutta la stanchezza di un’Amministrazione ormai in panne.

 Il 9 maggio, infatti, l’ultima goccia ha fatto traboccare il vaso di un quinto dei consiglieri sciclitani: l’ennesimo abbandono dell’aula consiliare da parte del Centro destra (comportamento che blocca il naturale processo di dibattito democratico all’interno del Consiglio Comunale). Il Movimento per le Autonomie di Scicli denuncia quindi il gravissimo atteggiamento della maggioranza che, rifiutando il confronto con l’opposizione, abbandona l’aula e impedisce il raggiungimento del numero legale necessario al completamento e alla risoluzione di ogni dibattito. Ma oltre a questo triste spaccato di viltà, i consiglieri riportano un altro fatto altrettanto grave:  gli atti deliberativi n. 364 e n. 365 del 24.12.2009, relativi alla TARSU (la tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani) e al canone idrico, risultano essere stati adottati dalla Giunta, un’adozione che va contro la legge dato che la competenza degli stessi è esclusivamente del Consiglio Comunale. Con tutta la liceità del caso, ne richiedono espressamente la revoca e l’annullamento al fine di preservare i cittadini dal pagamento ingiustificato di tasse in aumento ( è il caso della TARSU).

Alla luce di questi fatti il Movimento per le Autonomie, previa petizione popolare firmata da 4000 cittadini, chiede pacificamente l’annullamento degli atti deliberativi citati e la nomina di un Commissario ad acta che vigili e sopperisca alle mancanze di un’Amministrazione decurtata per abuso di libero arbitrio.

La richiesta di divulgazione di questi fatti è forse l’ultima cartuccia di una pistola caricata a salve. Ma la fiducia nella democrazia, nell’ordine e nella dedizione al dovere sono elementi di un credo comune a molti, per fortuna. È automatico, quindi, condividere l’amarezza e unirsi a supporto di un’Amministrazione e dei suoi cittadini, fermamente convinti che « la democrazia è relativistica, non assolutistica […] non ha fedi o valori assoluti da difendere ad eccezione di quelli sui quali essa stessa si basa. » (Gustavo ZagrebelskyImparare democrazia).

 

                                                                                                                                                                                        

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