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L’ARTISTA SANDRO BRACCHITTA PRESENTA LA MOSTRA “CRAVED MIRACLES”
30 Giu 2012 08:20
Eccezionale appuntamento con l’arte a Modica. Una mostra/evento presenterà al pubblico le nuove opere di Sandro Bracchitta nei suggestivi e incantevoli locali dell’ex chiesa di San Michele. La personale, dal titolo “Sandro Bracchitta – Craved Miracles” è in programma dal 7 luglio al 30 agosto. Il grande artista ragusano proporrà un ciclo di pitture e sculture ispirate dai bellissimi spazi dell’ex chiesa, quindi realizzate proprio in funzione dello spazio espositivo che diventerà già in sé un’opera, in un rimando tra contenuto e contenitore. I visitatori saranno coinvolti in un ideale percorso visivo che va dalla sequenza dei dipinti, disposti negli spazi perimetrali che conducono all’abside, alle istallazioni. Presenti i temi cari all’artista, come la casa, sotto forma di differenti materiali: l’acciaio, la foglia oro e il ferro ossidato, che Bracchitta usa per la prima volta in questa mostra.
Alle lamiere di piombo si affiancano poi i rami, elementi della natura che trovano spazio nelle opere pittoriche. Ma questo affascinante percorso non si limiterà solo ai confini della location destinata alla mostra, poiché, in contemporanea, le opere saranno esposte in due gallerie di Modica, Galleria DIR’arte e Galleria Lo Magno, offrendo così al pubblico nuovi spazi dove è possibile vedere ulteriori opere di Bracchitta. “Le mie non sono idee ma percezioni, intuizioni – spiega Bracchitta –. Penso forme e creo metafore legate al mio vivere quotidiano. Ripenso poi che i miei primi disegni, da bambino, li facevo sotto al tavolo della cucina per evitare di scarabocchiare i muri. Per me, disegnare sotto al tavolo è stato sempre intrigante perché ciò che disegnavo li sotto diventava segreto, eppure si trovava in mezzo a tutti. Il tavolo è elemento di comunione, tutti si siedono intorno al tavolo, papà sbatte i pugni sul tavolo, si festeggia e si piange intorno a un tavolo: la vita di una famiglia si fa intorno a un tavolo e sotto ci sono i disegni e nessuno lo sa”. Curata dal critico d’arte Antonio.
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