“L’ANGELO STERMINATORE”

 In un famoso film “L’Angelo sterminatore”, i protagonisti non potevano uscire dalla stanza ed erano obbligati a convivere senza via d’uscita. Così è con la cultura, segregata in quella stanza dell’immaginario collettivo senza via d’uscita, ma non perché è stata bloccata la Tabella H, come asserisce Mariella Maggio del Pd,, ma perché manca una politica culturale regionale, relegata ai bandi delle attività direttamente promosse della Regione che da dicembre sono bloccati all’Assessorato Beni Culturali della Regione Sicilia. Questo è il motivo della morte della cultura in Sicilia,non certamente una Tabella che favoriva gli amici degli amici parlamentai dell’Ars –Assemblea della Regione Siciliana. Intendiamo l’assenza di una politica culturale, relegata a bandi magari pubblici, ma che non prevede una politica territoriale. La cultura non ha bisogno di milioni di euro, in quanto ha le idee, su cui costruire magari manifestazioni interessanti, che coinvolgano la gente e gli operatori, e i cittadini. Si è preferito incentrarsi sul Circuito del Mito, ad esempio, oggi eliminato, ma non sulla costruzione di un Progetto per la Sicilia ben organizzato e coinvolgente. Questa  la realtà.

La parlamentare Pd Mariella Maggio affronta il problema ma dà delle soluzioni non corrette, in quanto la causa non è l’abolizione della Tabella H, come abbiamo detto.

“Non è possibile pensare di lasciar morire la cultura e per molti enti ed associazioni l’assenza del contributo regionale equivale ad un immediata chiusura. Per evitare questo rischio, ma anche per superare quello degli sprechi il 28 marzo scorso avevo presentato un disegno di legge che prevedeva di introdurre criteri oggettivi per il finanziamento degli enti ed avevo chiesto al governo di verificare, prima dell’elargizione dei contributi, l’esistenza e l’attività degli enti a cui destinare le risorse”.

“ E’ giusto dare risposta agli enti che si occupano di assistenza sociale e sanitaria, – continua – ma è altrettanto fondamentale tutelare tutte quelle strutture che operano nel campo della cultura, dell’antimafia e della cooperazione internazionale, la proposta del presidente Crocetta, di un ddl che eviti disparità di trattamento suddividendo le risorse tra gli enti raggruppati in tre macroaree, quindi, è assolutamente condivisibile. Ci rendiamo conto dell’esiguità delle somme, prosegue Mariella Maggio – ma rinviare a settembre finanziando subito solo gli enti di assistenza sanitaria non è proponibile. Non possiamo chiudere gli occhi davanti al blocco delle attività culturali ed alla cassa integrazione ed ai licenziamenti che interessano ormai decine di lavoratori. Il ddl del governo – conclude la parlamentare PD- potrà dare una boccata d’ossigeno alle associazioni rinviando a dopo l’estate la valutazione dell’eventuale reperimento di nuove risorse e di nuove e più adeguate verifiche”.

 

 

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