LA ZOOTECNIA HA UN FUTURO MA OCCORRE LAVORARE PER PORTARE I PRODOTTI AI SICILIANI

La scelta dell’allevamento che ospita un Meeting tecnico significa, per l’azienda in cui si svolge l’incontro, il riconoscimento di livelli produttivi superiori alla media. Così è avvenuto anche per l’allevamento di Frisone Battaglia-Scribano, sito in contrada Carnesala a Ragusa. La soddisfazione degli imprenditori e delle loro famiglie si leggeva nei loro volti, il 12 giugno, quando sfilavano nel ring le migliori vacche e nel fienile trasformato in sala convegno scorrevano i grafici della statistica sulle produzioni in rapporto al contesto regionale e nazionale.  L’iniziativa è stata organizzata dall’ARAS iblea e a Ragusa sono giunti i vertici dell’ARAS, l’assessore provinciale all’Agricoltura il capo dell’Ispettorato dell’Agricoltura, il responsabile della sanità veterinaria, molti tecnici e allevatori tra cui tanti ragazzi. Il Commissario dell’Associazione, Alessandro Chiarelli, ha preso a cuore le importanti realtà produttive siciliane: «Organizziamoci meglio! – ha esortato – Entriamo nelle case con il latte e la carne di Sicilia, altrimenti la zootecnia sarà costretta a soffrire ancora». Il meeting è sempre un momento d’incontro e di confronto, una festa, malgrado sul piano economico la zootecnia non viva un bel momento. Ma l’ottimismo arriva quando il responsabile del Servizio veterinario dell’ASP di Ragusa, dr. Giuseppe Licitra, ha comunicato che nessun focolaio di brucellosi sembra esistere attualmente in provincia. «Ce l’abbiamo fatta, un traguardo di questo tipo qualifica tutti – ha dichiarato Licitra – e offre un ulteriore distintivo di qualità».  Altra brezza positiva è giunta ancora quando si è rilevato e si è riconosciuto che altri allevamenti in provincia sono degni di nota per la capacità produttiva. È il caso del’A.A. Alpa di Vittoria, miglior allevamento per PFT vacche; della Soc. Agr. Alcri di Ispica (miglior allevamento per PFT medio tori utilizzati); e, ancora, dell’A.A. Alcanica di Ragusa (miglior allevamento per kg di latte e di proteine); di Giuseppe Arestia di Ragusa (miglior allevamento per kg di latte in carriera) e di Salvatore Spadaro di Modica (miglior allevamento per kg di proteine in carriera). E come non registrare il riconoscimento all’anziano allevatore Francesco Corallo come esperto onorario della Frisona Italiana, e l’impulso giovanile dell’AGAFI, i ragazzi della Frisona, attualmente guidata da Andrea Biazzo? In queste e in altre occasioni i giovani allevatori ragusani sono un vivace fermento organizzativo. Una brezza internazionale quel giorno è giunta anche da un gruppo di corsisti brasiliani in visita al territorio ibleo perché interessati all’arte della caseificazione. Vogliono conoscere i livelli produttivi dei nostri allevamenti e come facciamo i nostri buoni formaggi.  Bisogna battere il ferro mentre è caldo. In questi giorni, in ambito nazionale, si sta scoperchiando l’enorme truffa del latte estero spacciato per italiano perché nessuna legge e nessun controllo lo impediscono. «L’ARAS assicura il proseguimento del lavoro tecnico di selezione morfologico-funzionale degli animali – ha tenuto a precisare il direttore dell’ARAS, Carmelo Meli –. Questo, implicitamente, significa anche capacità di certificazione di origine dei prodotti per l’alimentazione umana e inserimento della produzione in un marchio nazionale chiamato Italialleva che raggrupperà i prodotti regionali. Vogliamo portare avanti questo grande progetto – ha concluso Meli – con la collaborazione di tutti, anche mediante la sensibilizzazione dei fruitori di questa ricchezza che si chiama qualità». (Testo e foto di Ignazio Maiorana)

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