La gestione del personale psicologico nelle Aziende Sanitarie Provinciali di Ragusa e della Sicilia è al centro di un acceso dibattito dopo la pubblicazione del primo report dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presentato all’Assessorato regionale alla Salute. Il documento ricostruisce le procedure di reclutamento dei dirigenti psicologi negli ultimi quindici anni, rivelando un quadro […]
LA TERRA IBLEA IL VENTRE MOLLE DELLA SICILIA
28 Ago 2015 08:57
Come possono svanire ben 8 milioni di euro destinati ai siti archeologici di Camarina e Cava Ispica nel totale disinteresse di chi avrebbe dovuto vigilare e controllare? Sono amareggiato nell’aver appreso in questi giorni dell’ennesimo scippo perpetrato dal Governo regionale ai danni della provincia di Ragusa. Persi infatti 6 milioni di euro di fondi europei destinati al museo e all’area archeologica di Camarina e 2 milioni a favore di Cava d´Ispica. Una perdita inaccettabile che conferma ancora una volta l’atteggiamento silente e per certi aspetti accondiscendente della deputazione regionale iblea complice dello sfacelo attuato dal governo regionale che continua a penalizzare il nostro territorio. Incompetenza, distrazione, imperizia: da che cosa è scaturito tutto ciò che di fatto ha fatto svanire un’altra opportunità di crescita e valorizzazione culturale del nostro territorio? A tal proposto ho invitato il sindaco di Modica ad attivarsi immediatamente affinchè questi fondi si possano recuperare perché rischiano seriamente di tornare a Bruxelles. Tra l’altro tutti i pareri e le produce di competenza comunale erano stati completati nei termini previsti. Spero che anche gli altri sindaci iblei facciano fronte comune per dire basta a becere nefandezze. Ritengo che la Soprintendenza di Ragusa in questa vicenda abbia le sue responsabilità ed invito chi di dovere a rendersi conto che le cose negli ultimi decenni sono cambiate e che il ruolo della Soprintendenza non può essere ridotto a “nullaostificio” ma al contrario deve essere punto di riferimento per la progettazione, ristrutturazione e valorizzazione delle nostre ricchezze archeologiche e monumentali adeguandosi ai modi e ai tempi dettati dall’Unione Europea e non al “modus operandi della Sicilia” fatto di lungaggini e proroghe.
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