La scuola dell’infanzia di Marina di Acate: un avamposto di frontiera frequentato da bambini stranieri

Un avamposto in una terra di frontiera. A Marina di Acate ventitre bambini, da tre mesi, frequentano la scuola dell’infanzia. Tutti i bambini sono di origine straniera, figli di immigrati provenienti dalla Romania, dalla Tunisia, dai paesi del Maghreb. Un solo bambino è figlio di italiani.

La nuova scuola è stata inaugurata a fine settembre. Ha una sede provvisoria in locali della diocesi che da tempo ha avviato nella piccola frazione balneare il “Progetto Presidio”, un avamposto in una terra difficile, estrema periferia della Sicilia, dove vivono, spesso in condizioni difficilissime, tantissimi immigrati che lavorano nelle aziende agricole della zona. Presto il comune acquisterà dei nuovi locali che permetterà di accogliere la delegazione comunale e la scuola materna. Oltre alla Caritas, che gestisce il Presidio, a Marina di Acate è presente l’associazione “I Tetti Colorati” che, in sinergia con la Caritas, opera nelle ore pomeridiane con attività di supporto per i bambini e l’associazione “Save the Children” che, anch’essa in sinergia con la Caritas, gestisce un’altra piccola struttura di supporto per ragazzi, ragazze e famiglie. In questo centro si fa anche assistenza legale e assistenza sanitaria pediatrica. Una pediatra è presente nella struttura tutti i lunedì pomeriggio.

Acate, terra di immigrati

Una realtà di frontiera che ha fatto registrare anche la vista della  sottosegretaria all’Istruzione e al Merito, Paola Frassinetti in questi giorni in provincia di Ragusa.


Acate, secondo comune in Italia per la presenza di popolazione straniera

Negli ultimi venti anni la popolazione residente è passata da 8000 a 12.000 abitanti. Il sindaco, Gianfranco Fidone, ha ricordato che “Acate è il secondo comune in Italia per tasso di incidenza di immigrati rispetto alla popolazione locale”. I numeri in crescita sono dovuti alla forte presenza di lavoratori stranieri che vivono sia ad Acate che a Marina di Acate e nel vasto territorio agricolo dove si trovano le aziende. Molti – ha spiegato Fidone – restano in Sicilia, soprattutto i rumeni e i tunisini e vivono qui con le loro famiglie. Prima che nascesse la piccola scuola materna di Marina di Acate, accadeva che molti bambini restassero nelle case anche da soli, mentre i genitori andavano a lavorare. Frassinetti ha ascoltato le parole del direttore della Caritas diocesana, Domenico Leggio, del responsabile regionale dei progetti di Save the Children, Alessio Fasulo, rei responsabili del progetto per Marina di Acate, Valeria Bisignano e Ana Vasile, del vescovo La Placa, del sindaco Fidone, del provveditore Assenza e del preside Giuseppe Panagia. “Questo è un progetto di integrazione che ci rende fieri – ha detto Assenza – un progetto nato tra molte difficoltà burocratiche, fortemente voluto dall’ex sindaco Giovanni Di Natale, che fu il primo a sognare una scuola per questo territorio, perché la scuola è uno straordinario strumento di integrazione. Ora questo sogno si è realizzato. E questo progetto può crescere e svilupparsi”.

La scuola di Marina di Acate funziona, per ora, dalle 8 alle 14. Dal prossimo anno le iscrizioni potrebbero essere in numero superiore. Le insegnanti sono Lucia Cinquerrui e Giuseppa Occhipinti, che operano a Marina di Acate con i collaboratori scolastici Concetta Pinnavaria e Vincenzo Morando.

I piccoli bimbi si sono esibiti davanti alla sottosegretaria Frassinetti con un arcobaleno e una piccola canzone. Si sono esibiti anche il coro della scuola primaria di Acate e l’orchestra della scuola secondaria Alessandro Volta, che ha eseguito l’inno nazionale per dare il benvenuto alla rappresentante del governo nazionale.

Foto: Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia

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