La proposta di Reset Vittoria: “L’Asp di ragusa dovrebbe entrare nella rete endometriosi Sicilia”

L’associazione Reset Vittoria invita l’Asp di Ragusa a entrare a fare parte della “Rete endometriosi Sicilia” individuando le strutture e le figure, come responsabili dei consultori o medici di famiglia del territorio o medici ginecologi, che potranno fornire un proprio contributo per rendere più capillare l’individuazione dei casi esistenti. “Non solo dal Covid bisogna difendersi – spiega il segretario di Reset, Alessandro Mugnas – ma anche da una patologia, l’endometriosi appunto, che colpisce il 15% delle donne in età produttiva. Una malattia che, se diagnosticata tardivamente, può condurre a danni irreversibili”. Reset si ricollega alla legge regionale sull’endometriosi di cui è stato primo firmatario, di recente, il parlamentare all’Ars Nicola D’Agostino.

“Le donne che soffrono della patologia – continua Mugnas – potranno contare, adesso, grazie alla norma in questione, su una serie di servizi sanitari per una migliore qualità di vita nella convivenza con la malattia. Le pazienti, ad esempio, potranno contare su indagini strumentali di alto livello eseguiti da esperti in endometriosi e adenomiosi attraverso l’attività coordinata dei centri specialistici regionali di riferimento per la diagnosi e il trattamento della patologia.

E, ancora, la possibilità di eseguire gli interventi chirurgici per la cura e il trattamento della malattia a elevato rischio nei centri specializzati di riferimento regionali; la garanzia, da parte delle Asp, di fornire i presidi dedicati al fabbisogno delle persone affette da endometriosi quali gli irrigatori del colon, i tamponi rettali, i cateteri e le sacche per le stomie e nefrostomie.

Affinché ciò accada, però, e da qui la necessità di coinvolgere a pieno titolo anche l’Asp di Ragusa, è opportuno riempire di contenuti le prescrizioni normative e lo si può fare solo attraverso una strutturazione della suddetta rete, coinvolgendo i medici che possono rispondere alle necessità delle pazienti affette dalla patologia. Soltanto così sarà possibile garantire una risposta all’altezza della situazione nei tempi più brevi ed evitare umilianti viaggi della speranza che con sempre maggiore frequenza, in ordine a tale patologia, sono intrapresi dai cittadini del nostro territorio”.

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