LA GESTIONE DEL NEONATO CON ENCEFALOPATIA IPOSSICO-ISCHEMIA

Il trattamento ipotermico nella gestione del neonato con encefalopatia ipossico-ischemica è il tema di un corso di formazione teorico-pratico per medici ed infermieri organizzato dall’associazione “Nati per Crescere” in collaborazione con l’azienda sanitaria provinciale di Ragusa e con il direttore dell’unità operativa di neonatologia UTIN dell’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa, dr. Giovanni Giaccone. Il corso iniziato oggi 29 e proseguirà  domani 30 ottobre nell’aula del centro trasfusionale dell’Asp 7 di Ragusa piazza Igea n° 1, e nasce dalla considerazione che, malgrado i progressi della medicina perinatale, l’encefalopatia ipossico ischemica, grave e moderata,  nei neonati “late” pretermine (36 settimane) e a termine rimane una importante causa di mortalità e di danno neurologico acuto, con  probabilità elevata di qualche forma di disabilità neuro-evolutiva. Il rischio di disabilità motorie,  sensoriali e cognitive  correla con il grado di gravità dell’encefalopatia ipossico-ischemica. L’ asfissia perinatale colpisce il 2-6  per mille dei nati a termine e di questi in circa un terzo si realizza il quadro dell’encefalopatia ipossico-ischemica grave o moderata. Mentre da un lato prosegue la ricerca per diagnosticare con anticipo gli eventi intrauterini che conducono al danno cerebrale ipossico dall’altro si tenta di trovare delle terapie che intervengano sul danno cerebrale che si è realizzato. In questa direzione si muove l’applicazione dell’ipotermia cerebrale come terapia del danno ipossico-ischemico  cerebrale. I dati delle letteratura mostrano che l’ipotermia consegue  l’obiettivo di ridurre i tassi di mortalità e nei sopravvissuti  la gravità degli esiti. Per tale motivo la letteratura mondiale considera l’ipotermia uno standard di cura. In Sicilia non esiste una rete per l’ipotermia cerebrale dei neonati asfittici mentre  altre regioni del nord e centro Italia ne  hanno già  ottimizzato l’organizzazione. In Sicilia  le UTIN che sono già provviste della attrezzatura per eseguire l’ipotermia sono solo quelle dell’Ospedale Garibaldi e del Policlinico di Catania, e più recentemente anche quella dell’ospedale civico di Palermo.Eppure occorre ricordare che l’obbligo di dotazione di questa attrezzatura  per ciascuna  UTIN è previsto dal decreto regionale del gennaio 2012 sul riordino dei punti nascita e delle UTIN  siciliane. Oggi, dopo la colazione di lavoro, riprenderà l’incontro alle ore 14.00 con l’algoritmo del trattamento ipotermico: caso didattico/griglia d’analisi con i partecipanti, G. Pomero, dopo l‘interessante mattinata di interventi di: G. Giaccone, P. Gancia, l’esame neurologico del neonato di L. Lugli che ha dato un’interpretazione dell’a-EEG, parte teorico/pratica. Alle ore 14.30, le nuove linee guida. Indicatori di insulto ipossico-ischemico perinatale. L’EGA da arteria ombelicale (G. Pomero) – 15.00 La stabilizzazione del neonato asfittico (G. Pomero) – 15.30 Modalità di trasferimento del neonato candidato al trattamento ipotermico (G. Pomero) – 16.00 Coffee break – 16.30 Quadri EEG suggestivi di encefalopatia ipossico ischemica (L. Lugli) – 17.00 Discussione / Chiusura lavori Martedì 30 ottobre 08.30-9.00 Il trattamento ipotermico: applicazione di ipotermia selettiva e ipotermia sistemica  G. Pomero – 09.00-09.45 Assistenza infermieristica durante il trattamento ipotermico: il ruolo dell’infermiere (G. Cuomo) – 09.45-10.30 Assistenza durante il trattamento ipotermico: care, controllo del dolore (L. Lugli) – 10.30 coffee break – 11.00-11.30 Supporto cardiocircolatorio  (F. Torcetta) – 11.30-12.00 Supporto respiratorio, supporto metabolico, nutrizione (F. Torcetta) –  12.00-12.30 Trattamento delle convulsioni (F. Torcetta) – 13.00 Test finale / Chiusura lavori.

 

 

 

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