“LA FAVOLA DEL FIGLIO CAMBIATO”

 

Si conclude la settima edizione di “Palchi DiVersi”, la rassegna teatrale della Compagnia G.o.D.o.t. di Ragusa, saranno gli allievi della Compagnia che hanno frequentato i due laboratori. Il primo appuntamento è previsto per venerdì e sabato alle ore 21 presso il Cine Teatro Lumière di Ragusa con “La favola del figlio cambiato” di Luigi Pirandello, per la regia di Vittorio Bonaccorso. Questa composizione favolistica scritta da Pirandello narra la perdita del proprio figlio. Sono le Streghe, che durante la notte volano a cambiare i figli, a sostituire ad una madre il sano e paffuto figlioletto con uno malaticcio e deforme, gettandola nella disperazione e spingendola a rivolgersi a una fattucchiera del paese per sapere come riprendersi il figlio. La maga ha saputo che il figlio trafugato è stato portato al palazzo di un re e potrà essere allevato e cresciuto tra il lusso e gli agi se lei si prenderà cura con affetto del bimbo deforme. Nonostante abbia un trattamento regale però il figlio cambiato si sente infelice e malato nell’anima; decide quindi di tornare al paese dove vive la madre. Finalmente sentirà la gioia di vivere e rimarrà con la madre ritrovata. La perdita del proprio figlio diventa metafora della perdita di qualcosa di profondamente nostro che, se non ritrovato ci annulla. Il testo dell’opera messa in scena è stato riadattato dall’attrice protagonista, Federica Bisegna e contiene alcuni brani da “I giganti della montagna”, dramma incompiuto dello stesso Pirandello. La pièce narra la vicenda di una compagnia di attori in procinto di mettere in piedi la rappresentazione di un pezzo teatrale, “La favola del figlio cambiato” appunto, secondo il principio di teatro nel teatro usato da Pirandello in pezzi come “Sei personaggi in cerca d’autore”. Il parallelismo tra le due opere trae origine dal fine che spinge i protagonisti alle proprie azioni: ognuno porta a compimento ciò per cui è nato. “Ritrovare il figlio perduto è come ritrovare il senso della propria vita – spiega Bonaccorso -così come perseguire un ideale vuol dire riconquistare il significato di ciò che si è, come ritrovare la propria identità ma rinnovata e rinforzata”. Tema, quello della perdita d’identità, insito nella storia e nel carattere della Sicilia, ma anche punto di forza dell’anima di quest’isola, capace di fare suo ciò che le era estraneo, e quindi arricchimento. Questo sentimento di appartenenza–perdita che solo una donna, quale possibile madre, può esternare con la massima forza, viene moltiplicato sulla scena affrontando il testo unicamente con tutte attrici. Si tratta appunto delle allieve della Compagnia G.o.D.o.t., che hanno preso parte al laboratorio teatrale. In scena Jessica Anzalone, Antonella Cassarino, Daniela Cascone, Cristiana Firullo, Giulia Guastella, Amelie Mastalerz, Anita Pomario, Maria Gina Taranto, Maria Grazia Tavano, Gessica Trama. “In quest’opera ritroviamo il Pirandello delle novelle, quello secondo noi più poetico, più teatrale – conclude Bonaccorso – poiché nelle novelle si sente meno il peso di certi stereotipi che, purtroppo, fanno parte ormai della storia del teatro italiano e, ancor più, di quello siciliano. Se è vero che questo autore fa parte della nostra identità culturale, affrontarlo dimenticandosi di quei cliché significa ritrovarlo, vuol dire riappropriarsene”. Il prossimo appuntamento è previsto per il 15 giugno con “Crazy Boulevard”, spettacolo di fine corso del Laboratorio Junior, ed evento conclusivo della stagione, realizzata grazie al supporto del Comune di Ragusa, dell’Assessorato alla Cultura della Provincia regionale di Ragusa e della Concessionaria Svar.

  

 

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