LA CULTURA DEL VOLONTARIATO TRA I GIOVANI

In una società dove si vengono a perdere i valori occorre iniziare ad educare alla cultura del dono. I volontari sono portatori di grandi valori e contribuiscono efficacemente alla realizzazione della civiltà dell’amore. Così l’Ufficio per la Pastorale della Salute – Diocesi di Ragusa, in collaborazione col Comune di Ragusa, l’Ufficio Scolastico provinciale di Ragusa e la Consulta provinciale Studentesca in coerenza con gli obiettivi e le finalità proprie, vuole rivolgersi ai giovani per promuovere la cultura e l’importanza del volontariato attraverso la partecipazione attiva rivolta agli anziani.

 

Questo progetto mira a sensibilizzare i giovani ad impegnarsi in attività di volontariato, dedicando parte del loro tempo ad aiutare gli anziani ricoverati nelle case di riposo di Ragusa. Per attuarlo gli alunni delle scuole medie inferiori e superiori dei comuni appartenenti alla diocesi di Ragusa che vorranno aderire metteranno a disposizione le proprie abilità, quali ad es.: saper suonare uno strumento, saper cantare, saper intrattenere, saper comunicare al fine di trasmettere ai destinatari dell’attività un messaggio di vicinanza, solidarietà, allegria e condivisione.

 

Gli alunni stessi ne trarranno benefici, in quanto vivranno un’esperienza d’impegno civile e di lavoro di gruppo. I bisogni a cui si vuole rispondere con questo percorso di animazione musicale sono quelli della comunicazione e della relazione per combattere il peso della solitudine e allentare l’attenzione dell’anziano sulle proprie ansie e sulle paure. Per la riuscita del progetto si ritiene importante stringere alleanze con altre istituzioni sociali preposti all’educazione e all’istruzione dei giovani, proponendo loro la firma di un protocollo d’intesa  per la condivisione degli obiettivi.

 

I destinatari del progetto sono gli anziani ricoverati nelle case di riposo di Ragusa. L’anziano in una Casa di Riposo è lontano dalla famiglia, dagli amici, dalla sua casa e dalle abitudini di un tempo. I rapporti nella struttura sono prevalentemente basati sul bisogno e sulla dipendenza e l’anziano non si sente più in grado di dare, ma solo di ricevere.

 

Il progetto mira a favorire le relazioni attraverso la condivisione dell’esperienza musicale, a favorire le situazioni di benessere e cooperazione partendo da idee, capacità, sentimenti, valori, vissuti, identità e condotte di ciascuno. Si vuole valorizzare la persona nella sua globalità, in modo che l’anziano non sia solamente un “numero”, ma possa emergere nella sua individualità.

 

L’iniziativa vuole aiutare l’anziano ad allontanarsi un po’ dalla quotidianità e dal dolore e vuole riportare alla memoria ricordi lontani e sempre presenti, punti di riferimento. Il ricordo diventa l’occasione per rimettersi in gioco, per sentirsi attivi e favorire la comunicazione e la relazione, contro una quotidianità di solitudine. Fare animazione con gli anziani vuol dire rivedere l’idea di ‘‘tempo’’.

 

C’è poi un’idea di ‘tempo’ vista dagli anziani, che vivono aggrappati al passato e nella attesa sempre di qualcosa: si attende l’ora del pranzo, l’ora di andare a dormire, l’ora della morte. L’animazione musicale per esempio va a riempire questi spazi, non come passatempo fine a se stesso, ma per facilitare l’attivazione e quindi rendere l’attesa produttiva e pregna di significato ed emozioni.  Le proposte operative sono: -portare a conoscenza degli Istituti di I° e II° e gli Studenti della Consulta provinciale Studentesca dei comuni facenti parte della diocesi di Ragusa  della possibilità di formare gli studenti  alla cultura del volontariato.-Sensibilizzare i docenti di musica  per la realizzazione del progetto. -L’attività espletata nell’ambito del gruppo potrà essere valutata dai consigli di classe come credito formativo. -Creare una rete di integrazione e collaborazione fra docenti  e gruppi  di tutti gli Istituti. -Pensare ad una manifestazione  di fine anno al fine di presentare le attività svolte dai vari gruppi  con la presenza degli  anziani. 

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