Italia in vetta al mercato globale dei fine wine: boom di vendite e reputazione

Se a lungo il mercato dei fine wine è stato dominato dalla Francia, con Borgogna e Bordeaux, oggi anche l’Italia è protagonista, con i vini e le griffe più blasonate, di Toscana e Piemonte in primis. Per il “Barometro” iDealWine, nel 2024 la Borgogna si conferma prima regione in assoluto (45,2% del valore e 27% dei volumi aggiudicati), Bordeaux prima per bottiglie scambiate (32,8%) e seconda per valore (27%), il prezzo medio dello Champagne è sceso del 16%, e l’Italia è passata dall’1 al 2% del valore aggiudicato. Valore che riguarda le 50 aziende più ricercate che rappresentano il 53% del totale aggiudicato e il 19% in volume. Nel complesso, le performance dei fine wine italiani sono rimasti stabili, rappresentando il 51% dei vini non francesi venduti in asta, per 7.786 bottiglie aggiudicate (+1,4%), portando l’Italia al sesto posto tra le “regioni” più richieste.

A guidare la “Top 10” dei vini più desiderati, è il Masseto 2001 del Gruppo Frescobaldi (acquistato per 1.313 euro), seguito dal Barolo Monfortino Riserva 2004 di Giacomo Conterno (1.229 euro) e, a chiudere il podio, dal Brunello di Montalcino Riserva 2001 di Soldera Case Basse (1.188 euro); quindi, Bruno Giacosa con il Barbaresco Santo Stefano di Neive Riserva 1990 (1.075 euro), Cappellano con il Barolo Pie Franco 2004 (788 euro), e l’Amarone della Valpolicella Riserva 2007 di Giuseppe Quintarelli (750 euro); a chiudere, Giuseppe Rinaldi con il Barolo Brunate Le Coste 2008 (625 euro), Roagna con il Barbaresco Pajé 2016 (550 euro), il Brunello di Montalcino Riserva 1951 di Biondi-Santi (538 euro), e, infine, il Barolo Riserva 1958 di Giuseppe Mascarello (ma, proseguendo nella “Top 20”, tra gli altri, ci sono vini come il Costa Russi di Angelo Gaja, il Barolo di Luciano Sandrone, Sassicaia di Tenuta San Guido, Vin Santo di Montepulciano Occhio di Pernice di Avignonesi, Solaia di Antinori e Montepulciano d’Abruzzo di Valentini). Nella “Top 10” delle tenute più apprezzate n. 1 è la Tenuta dell’Ornellaia, davanti a Tenuta San Guido, Gaja, Giuseppe Rinaldi, GB Burlotto, Giacomo Conterno, Tignanello (Antinori), Giuseppe Mascarello, Bartolo Mascarello e Bruno Giacosa (ma scorrendo, fino alla posizione n. 20, si va da Borgogno ad Accomasso, da Vietti a Biondi-Santi, da Pio Cesare a Roagna, da Soldera Case Basse a Casanova di Neri, per citarne alcuni).

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