Invece dei soldi per i fuochi d’artificio danno i soldi in beneficenza. E’ successo a Vittoria

Ai poveri l’equivalente dei fuochi d’artificio. La comunità della Basilica San Giovanni Battista di Vittoria
consegna al vescovo l’assegno della solidarietà.
Il vescovo monsignor Giuseppe La Placa ha rivolto un sentito ringraziamento alla comunità parrocchiale della basilica San Giovanni Battista di Vittoria che ha deciso quest’anno di rinunciare all’intrattenimento pirotecnico per destinare una somma di importo rilevante per chi vive situazioni di difficoltà. Nei giorni scorsi il parroco don Salvatore Converso ha consegnato al vescovo un assegno frutto di una rinuncia ma anche di un profondo segno di condivisione e di solidarietà. E per questo ancor più apprezzato. Un segno che mostra il volto di una Chiesa più che mai attenta alle esigenze e alle necessità di chi vive nella privazione.

La decisione della comunità della basilica di San Giovanni Battista va, tra l’altro, nella direzione più volte indicata dai vescovi siciliani che nel marzo scorso avevano auspicato come «gesto concreto di compassione col popolo ucraino», di evitare i fuochi o le cosiddette “bombe pirotecniche” in occasione delle festività pasquali. «Non si possono sparare i fuochi d’artificio – avevano suggerito i vescovi – mentre uomini e donne, anziani e, specialmente, bambini sono atterriti dal suono delle sirene e uccisi dalle bombe belliche. In segno quindi concreto di solidarietà, si invita a convertire il corrispettivo dei fuochi pirotecnici in aiuti umanitari ai profughi che saranno accolti nelle nostre Diocesi e nelle nostre Città».

Un messaggio pienamente raccolto dal parroco don Salvatore Converso che, pur comprendendo il desiderio dei fedeli di onorare il patrono nel miglior modo possibile, soprattutto dopo i due anni della pandemia che avevano visto la sospensione del culto esterno, ha lanciato la proposta di stornare l’equivalente dei fuochi d’artificio per venire incontro alle sorelle e ai fratelli dell’Ucraina e più in generale a quanti, anche nel nostro territorio, vivono in condizioni di povertà e indigenza. «In questo modo – ha spiegato l’arciprete don Salvatore Converso – ci sentiamo più fedeli al Vangelo e all’insegnamento del Battista. Abbiamo consegnato al vescovo la somma accantonata sabato sera, durante la celebrazione delle Cresime, davanti a tutta la comunità. Per noi cristiani la solidarietà non può essere mai un optional e abbiamo voluto dimostrarlo con un gesto concreto».

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it