Intervista allo storico Giovanni Sigona sul 40esimo anniversario scomparsa pittore Rodolfo Cristina

In occasione del 40esimo anniversario della scomparsa del pittore pozzallese, Rodolfo Cristina, il Comune di Pozzallo, ha voluto onorarlo, con una mostra antologica, che potrà essere visitata dal pubblico fino a giovedì 25 aprile, presso lo Spazio Cultura ” M. Assenza “.
Per l ‘ occasione, l’ Amministrazione Comunale, ha curato un interessante catalogo che evidenzia le tappe e l’opera di uno dei figli più illustri della città di Pozzallo. Ma per meglio conoscere la complessa personalità di Cristina, mi sono affidata allo storico di Pozzallo, il prof. Giovanni Sigona.

Domanda: La città di Pozzallo, in questi giorni, sta ricordando Rodolfo Cristina soprattutto come artista, ma lei potrebbe tracciarci anche un profilo politico e culturale di questo grande maestro ?

Storico: Si, in effetti, una volta accertata la levatura artistica di Cristina, uno dei migliori allievi del grande pittore Carlo Carrà, resta da definire meglio la sua figura di politico ed uomo di cultura che ha lasciato una traccia profonda nella storia della Pozzallo del secondo dopoguerra, caratterizzato in Italia, come in tanti altri stati dell’Europa occidentale da un duro scontro ideologico fra i partiti, filo- statunitensi e quelli legati all’ Unione Sovietica, nel clima della guerra fredda che per molti anni condizionò pesantemente i rapporti fra le nazioni facenti parte della Nato e quelle che aderivano al Patto si Varsavia. Ancora giovanissimo Cristina si iscrisse al PCI, come tanti altri intellettuali pozzallesi che vedevano nell’adesione all’ideologia comunista una scelta di campo, coraggiosa ed impegnata in favore del riscatto delle masse popolari da una lunga condizione di sottomissione sociale ed economica nei confronti di quella che veniva definita borghesia capitalista, arrogante e chiusa nella difesa ad oltranza dei proprii privilegi. La geniale concezione di “di intellettuale organico ” elaborata da Gramsci influì notevolmente sulla formazione culturale e l ‘ operato politico del Nostro e di altri personaggi di spicco della Sinistra pozzallese, come l’avv.Ruta, i medici Castaldo e Ciotta, il fotografo Assenza, gli insegnanti Pluchinotta e Rovella, per citarne solo alcuni che negli anni Cinquanta, lottarono generosamente contro lo strapotere della Democrazia Cristiana, sia in Consiglio Comunale che nella vita di tutti i giorni, attirandosi spesso l’odio dei benpensanti e delle gerarchie ecclesiastiche per le loro convinzioni atee e materialistiche. Cristina, fu uno dei principali animatori del circolo culturale ” A’ bbarracca ” e degli ideatori del famoso giornale parlato ” ARA’ ” e fu anche consigliere comunale dal 1956 al 1961.

Domanda: A quanto ho potuto capire Rodolfo Cristina era dunque un ateo ed un materialista; eppure la sua pittura è ricca di profonda spiritualità. Come si spiega ciò?

Storico: Si, per via di una lunga amicizia con un prete modicano, conosciuto durante i suoi anni di insegnamento nella città della Contea e che certamente contribuì ad orientare la sua arte pittorica verso una riscoperta della spiritualita’, come è stato messo in luce da tanti famosi critici d’arte. Perché per il pittore pozzallese l’adesione al comunismo, non implicava la volontà di far carriera in politica e la conquista di posti di comando, ma principalmente un’attuazione ” sui generis” del messaggio evangelico, sebbene non fosse un credente, in difesa degli umili e degli oppressi, e ciò fu la Stella Polare della sua vita, che ne guidò il comportamento in tante fasi decisive della sua azione politica e della sua attività artistica. contributo editoriale Giovanna Cannizzaro

 

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