INTERVISTA A MARIA LUISA MORA

Cos’è Il Furore dei Libri?

È una associazione culturale di promozione sociale.

Cosa significa?

Significa che non è di elite, non è chiusa, e vuole portare la cultura a ogni livello sociale.

Come vi proponete di raggiungere questo scopo?

Con iniziative mirate, su dei percorsi tematici che sono ad esempio gli incontri del mercoledì dove trattano di poesia, psicoanalisi, filosofia. Questi sono gli argomenti che si sviluppano in verticale, come dico io, di solito.

Sviluppo in verticale, cosa vuol dire?

Partendo da un concetto base, ad esempio economia politica, i partecipanti muovendo  dal generale, entrano sempre più nello specifico, attraverso ricerche sui testi. Portano poi la soluzione, se c’è, altrimenti si prosegue nella ricerca.

E questi approfondimenti dove portano?

A vivere la contemporaneità in modo informato e, ci si augura, più cosciente.

Riguardo alle nuove generazioni, come vi ponete?

Attraverso la cultura, attraverso i testi, le tematiche, comparandole con la quotidianità che la cronaca ci trasmette, mettendoli nella possibilità di confrontarsi con persone provenienti da realtà diverse.

Mi può illustrare meglio, con un esempio, questo tipo di riunione?

In realtà si potrebbe definire un gruppo di studio. Faccio un esempio: una sera il tema era: I regimi totalitari  e, nella fattispecie, i Balcani. Dopo avere analizzato le correnti posizioni della storiografia riguardo i totalitarismi in generale, per giungere all’evoluzione politica nell’area balcanica, c’è stato un vivace, acceso, ma costruttivo, confronto con alcuni partecipanti, provenienti dalle regioni trattate, con esperienze e opinioni diverse, se non opposte. Dimostrando che la conoscenza specifica di studio  non può prescindere dal confronto col vissuto.

La Sua associazione ha, quindi, diversi gruppi per età?

No! Uno degli aspetti che riteniamo importanti, se non essenziali e qualificanti, è quello di non tenere conto dell’età e favorire lo scambio di esperienze generazionali. Mi viene in mente un poeta ottantenne che conversava amabilmente con un giovanissimo, anche lui poeta e si confrontavano  con passione condivisa  (e tra il pubblico succedeva la stessa cosa).

Come è nato Il Furore dei Libri e perché questo nome?

In occasione dell’inaugurazione della nuova ala  della sede della Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto, che si trova collegata all’ex palazzo dell’Annona (antico magazzino  delle riserve del grano per la città), nel 2004, fu organizzata una maratona di lettura (entrata poi nel Guinness dei primati), che vide una grandissima partecipazione dei cittadini invitati ciascuno a portare un libro e leggere un brano. Notte e giorno, senza interruzione, per quattro giorni. Naturalmente per il Guinness  si è provveduto diversamente: notaio, sede separata, sei lettori che leggevano ininterrottamente dandosi il cambio. Ma l’aspetto più interessante, e che mi ha colpito, è stata la partecipazione della cittadinanza.

E quindi?

Quindi gli organizzatori della maratona hanno pensato di prolungare l’interesse nei confronti della biblioteca,  fondando un’associazione  alla quale hanno aderito in tantissimi, finché si trattava di proposte, ma quando si trattò di strutturare, il numero  si è ridotto di molto.

L’idea di partenza qual era?

Si supportare la Biblioteca e le sue attività che all’epoca era rivolto prevalentemente solo al prestito dei libri.

Ma ancora non mi ha detto del nome dell’Associazione.

Il Furore dei Libri è stato tratto da un piccolo manuale, scritto nel ‘700, da un abate veneto, Gaetano Volpi, dal titolo Del furore d’aver libri, nel quale dà indicazioni e prescrizioni a chi possiede e ama i libri (esempio: tenere lontani dalle mani stupide dei bambini; dalla pipì dei gatti; muffe e umidità…ecc.)

Avete anche una rivista?

Certamente! Nel numero 0 (ora siamo ormai al IV anno), c’è un bellissimo articolo di Ben Pastor (Verbena Volpi in Pastor) autrice famosa italo-americana e vincitrice di numerosi premi internazionali di narrativa storica, diretta discendente del Volpi del manuale), fa un confronto tra narrativa poliziesca europea e quella americana, dicendo che mentre gli autori italiani, ad esempio, sono molto attenti alla caratterizzazione dei personaggi e degli ambienti, quelli americani trascurano questo aspetto privilegiando le ricerche di mercato e gli umori del pubblico e così vendono molto di più.

Come è strutturata la rivista?

Tratta di libri e di lettura. Noi non facciamo recensioni, ma dissertiamo ogni volta su libri importanti o curiosi (libri all’indice, libri che parlano di libri, tendenze letterarie, ecc.) La rivista presenta rubriche  tenute dai soci, tra le quali Andare per biblioteche ospita su ogni numero una biblioteca che merita di essere visitata. Una delle prime, assieme alle biblioteche di fama la Malatestiana di Cesena, la Forteguerriana di Pistoia e la Zelantea di Acireale.

Non penso che l’argomento sia esaurito…

No, infatti. Ma per chi fosse interessato, basta che vada sul nostro sito: www.ilfuroredeilibri.org  oppure www.parolexstrada.net .

Per concludere, vuole cortesemente dire una frase o una considerazione èer i lettori di RagusaOggi?

Auguro diventino  amici del Furore con un libro in mano per una serena lettura.

 

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