INTERVISTA A CLAUDIO BONIATTI

Signor Boniatti, vuole presentarsi?

Ho 47 anni, sono innamorato della vita e tutti i giorni sono speciali, perché la capacità di rendere unici tutti i giorni dipende da noi.

Come è nata l’idea dell’associazione?

L’idea di far nascere l’associazione MAE  è maturata col tempo.
Inizialmente sono nate le idee, di cosa fare, poi ci siamo appoggiati ad un altra associazione, prevalentemente sportiva, (UISP ) di cui ne ho fatto parte per molti anni, infine è nato il bisogno di trovare una nostra identità e un nostro spazio, quindi abbiamo trovato anche una nostra sede. Nel frattempo sono passate ben otto  festival MontagnAmbientEnergia.
In questi anni sono state molte le  persone che hanno collaborato, per far crescere l’evento.

Con quali  scopi?

Questo evento è stato creato per dare ai giovani un punto dove potersi esprimere, raccontando attraverso la realizzazione di cortometraggi, quello che i ragazzi, vogliano vivere in relazione alla montagna, all’ambiente, e alle energie, che li legano.

A quali risultati è giunto?

Adesso siamo, il festival cinematografico che non è soltanto un evento, ma un percorso composto   da molti eventi:
 * Una parte formativa, proposta ai ragazzi.
 *
Due eventi promozionali denominati Castelli in Cinema, Rifugi in Cinema
 * Il festival MontagnaAmbienteEnergia,
collegato con il Film Festival della Montagna di Trento.
I risultati che abbiamo raggiunto sono molti, rispetto all’inizio.
Abbiamo cominciato con la partecipazione, di due scuole medie e due mediometraggi più che cortometraggi e quindi due scuole.

Adesso abbiamo, da quattro anni a questa parte, un riconoscimento internazionale, con la partecipazione di alcune migliaia di ragazzi nell’insieme degli eventi, visto che il festival si propone ad allievi delle scuole elementari, medie inferiori,  Istituti superiori e universitari.

Ma è rivolto anche a giovani completamente svincolati dal mondo scolastico.

Non si esclude nessuno quindi…

Naturalmente!

Le risposte da parte degli istituti scolastici sono soddisfacenti?

La risposta da parte degli istituti scolastici è buona, ma sempre più difficile, causa una burocrazia allucinante, e certamente anche perché la scuola è sovraccaricata di tantissime iniziative, lodevoli anche, ma sempre più sofferente di risorse, non solo economiche, ma direi, principalmente, umane.

I giovani cui la Sua associazione è indirizzata come rispondono?

L’associazione è indirizzata verso i giovani, ma deve fare molti passi per rendersi sempre più vicino ai mezzi che i ragazzi utilizzano, purtroppo le risorse sono molto ridotte.
So, per avere partecipato, che Lei porta i film che hanno vinto, in un itinerario per rifugi e castelli. Perché?

Ho fatto nascere, questi due eventi Castelli in Cinema, e Rifugi in Cinema, per dare ai ragazzi la possibilità, durante l’estate, di far vedere alle molte persone che frequentano queste due locazioni, che cosa i ragazzi propongono. Cerco, dove è possibile, di differenziare gli eventi portando nei castelli i filmati con le colonne sonore suonate dal vivo.

Più altri stili o per meglio dire altre espressioni d’arte, quali la musica e le letture.
E mi sono reso conto che questi eventi vengono molto  apprezzati. Poi perché i ragazzi seguendo le proiezioni dei loro film conoscano sempre più il territorio, dove vivono.
Mentre lo scorso anno il tema era la montagna, quest’anno invece è l’acqua.

Si, oltre al tema principale che dà il nome anche al festival, vengono dati dei temi, da poter sviluppare, che  l’ anno scorso era la montagna, quest’ anno è l’ acqua, che parte quasi sempre dalla montagna, e a me piacerebbe poter aggiungere i temi man mano, per poter dare fra qualche anno un panorama di argomenti molto allargato. Ma sempre in sintonia con la natura.

La musica, la scelta delle letture a tema e i film paiono un connubio vincente. A quale pubblico sono rivolti?

La combinazione di queste forme di arte diversa, le ho trovate molto in sintonia con i temi che abbiamo proposto e vedo che la voce, e quindi l’ aria, quindi il suono che si muove con l’aria,  quindi tutto quello che si muove, documentato tramite il video è proprio una combinazione naturale.

Il pubblico di questi eventi è un pubblico legato alla natura e ha una particolare percezione: quella della ricerca del armonia, delle forme e del suono.

Si ritiene soddisfatto  della meta raggiunta?

Sì. Mi ritengo molto contento di quello che è stato fatto fino adesso e degli obiettivi raggiunti.

Quali nuovi progetti ha in mente per il futuro della Sua associazione?

Nuovi progetti ne ho in mente tanti. Sono un creativo e possiedo tanta capacità inventiva e traggo molta gioia nel fare, quindi è difficile non avere idee! L’importanza secondo me è riuscire e mantenere un bella armonia in quello che si fa. E le cose vengono in conseguenza.

Vuole gentilmente dire o citare un motto, un detto o un Suo pensiero per i lettori di RagusaOggi?

Un motto o un pensiero per i vostri lettori… a me viene in mente questo: impariamo a vivere e non a sopravvivere.

 

 

 

 

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