“INDIGNAZIONE E DOPPIA MORALE NELL’ITALIA DEL BERLUSCONISMO”, IL NUOVO LIBRO DI DOMENICO PISANA

Domenico Pisana, direttore del quotidiano on line RTM, nonché fondatore e Presidente del Caffè Letterario “S. Quasimodo” di Modica, con il suo ultimo lavoro di circa duecento pagine esamina l’ultimo triennio berlusconiano. Il nuovo libro, “Indignazione e doppia morale nell’Italia del berlusconismo” è da dicembre nelle librerie e nelle edicole: la copertina raffigura l’Italia che piange, intorno ad essa termini di alcune problematiche che Pisana affronta nel suo ultimo lavoro. Crisi, contraddizioni, ipocrisie, turbamenti.

Nella sua nota introduttiva, l’editore Nino Petralia scrive che lo scrittore modicano analizza questi ultimi tre anni di Silvio Berlusconi al potere “con una serie di riflessioni che sono state raccolte affinché non si disperdessero, essendo anche convinto che il libro non sostituisce il prodotto ‘internet’ ma lo affianca, e costituisce un’occasione di consultazione veloce e pratica”. Le riflessioni di Pisana confluite nel testo sono infatti da alcuni anni oggetto di dibattito e di opinione nel quotidiano RTM.

La politica, l’etica, la magistratura, l’informazione sono le quattro aree sulle quali poggia l’impostazione di fondo del testo e che s’integrano nell’unità di un percorso che ha in comune l’indignazione e la doppia morale. Pisana infatti, senza peli sulla lingua o ipocrisie, afferma che l’Italia del berlusconismo è diventato un Paese in cui anche “l’indignazione  ha cominciato ad assumere un colore politico e a diventare di destra e di sinistra”, come pure  considera  la politica  una “realtà irredimibile” dandone le proprie ragioni.

Il discorso dell’Autore cerca di cogliere le grosse contraddizioni della politica rimarcando come l’Italia si sia cacciata nel tunnel di un disastro etico ed antropologico per l’incapacità della sua classe politica di far prevalere “la forza della ragione alle ragioni della forza”, sfociate, quest’ultime, nell’aggressione, nell’insulto, nella delegittimazione e in un disfattismo parolaio segnato da scandali sessuali,  acuito da un killeraggio giornalistico ad orologeria e caratterizzato dalla  neo legge del taglione “occhio per occhio dente per dente”.

La legge sulle intercettazioni, l’implosione del PDL; il federalismo fiscale, il legittimo impedimento; la libertà di stampa, lo sciacallaggio su politica sesso e donne; la guerra in Libia, la riforma della giustizia; la nascita del terzo Polo,  lo scontro tra politico su “costituzione materiale e costituzione formale”; gli interventi della chiesa gerarchica sulla politica italiana,  il turbamento e la sfiducia dei cittadini verso le istituzioni; le trasmissioni televisive di Fazio e Santoro, il rapporto tra politica ed intellettuali; il referendum del 12 e 13 giugno e la caduta di Berlusconi e il commissariamento della politica da parte della finanza europea: queste le questioni su cu Pisana si sofferma, quelle più discusse in quest’ultimo triennio berlusconiano.

Tutti temi sui quali il volume di Pisana offre ai lettori una prospettiva critica che tende ad evidenziare come esistano  responsabilità di una politica rissosa e priva di idealità e responsabilità di una “cittadinanza  indignata”  ridottasi però, a tifoseria sganciata da ogni logica di ragionamento e poggiata, invece, su una sorta di emotivismo carico di livori e rancori.

Pisana auspica una “rifondazione etica” non solo della politica ma dell’intero tessuto sociale ed un recupero di responsabilità che sappia uscire dal tunnel dell’ipocrisia e di una doppia morale che sa solo “guardare la pagliuzza nell’occhio dell’ altro” rinunciando  a guardare “la trave” che ha nel proprio.

Questo libro – afferma Domenico Pisana nella premessa – è un invito ad osservare il mondo che ruota attorno noi con attenzione e senso di responsabilità, con una coscienza critica e la lucida consapevolezza che ognuno di noi può essere costruttore di civiltà anche attraverso la parola scritta, la quale, se resa coerente con l’esperienza di vita reale, ha la forza di far nascere semi di cambiamento e di rinnovamento della società. Noi esistiamo non solo per noi stessi, ma per gli altri, per la società, per quanti sognano il loro futuro. E il futuro nostro è legato a quello degli altri. Io ho sempre preferito guardare la realtà con occhio sereno e libertà interiore, obbedendo – afferma Pisana – solo alla mia coscienza umana e religiosa; le crisi e i turbamenti del nostro tempo non devono indurci a chiuderci in noi stessi, a cadere nel disfattismo o nella ingenuità, ma a reagire con fermezza e con la capacità di trarre dalla storia lezioni di vita”.

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