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INCHIOSTRI DI-VERSI
31 Mag 2014 06:53
Inchiostri Di-versi è l’utero fecondato da tre semi, in un progetto della poetessa Erica Donzella, e sostenuto dalla casa editrice Prova d’Autore, per avvicinare i giovani alla conoscenza sensibile della letteratura, della poesia, del teatro e della musica. Un lavoro sulla sensibilità interiore, che permette di sondare i meandri delle vibrazioni percettive e tramutarli in parole ad inchiostro, che lasciano una testimonianza di vita e d’esperienza.
Christian Balsamo, Alessia Barone e Nicoletta Conti si sono cimentati nella prova di scrittura creativa in maniera valida al punto da coinvolgere, da creare storie veramente originali, che girano attorno alla fantasia che nasconde in sé una sottile verità. Le storie sono richiami di momenti interiori, in cui ci si rispecchia per il fatto che raccontano frangenti di incontri iniziatici.
Erica Donzella ha approntato lo studio della letteratura scegliendo un romanzo di alta qualità spirituale, Siddharta di Hermann Hesse, il cui avvicinamento conoscitivo non è semplice quanto si creda. La comprensione delle parole può avvenire in conseguenza di esperienze vissute e di processi elaborati compiuti, che permettono fino in fondo di capire la scelta di vita di Siddharta.
I tre ragazzi si sono dedicati a sezioni diverse del libro, in modo da poter far assaporare al lettore le varie fasi del cambiamento che sfociano nel protagonista.
Balsamo punta l’attenzione sulla ricerca della verità interiore di Siddharta, che lo allontana dalle dottrine e dai maestri. Il sogno è il principio rivelatore per eccellenza, in cui l’Io si rivela e dà le risposte per perseguire la giusta strada della consapevolezza. Allontana gli ostacoli della mente conscia in un viaggio mistico all’interno dell’Es, che permette di giungere all’illuminazione, che non può essere spiegato a parole ma solamente vissuto con la vita stessa. Il sogno di Siddharta, dell’uccello che muore all’interno della gabbia, è simbolo del disfacimento e dell’inaridimento, che lo porta lontano dalla sua crescita spirituale iniziale, abbandonandosi invece ai piaceri e al desiderio. La rinuncia lo porta ad avvicinarsi ad un mondo superficiale, che lo rende povero in spirito e ne offusca l’essenziale primordiale, che riscopre in prossimità del fiume, che gli parla, che gli apre nuovamente le vene psichiche. La voce dell’istinto riprende vita all’interno del suo essere, per indirizzarlo nella giusta missione da compiere.
Barone tiene conto invece del processo amoroso che coinvolge Siddharta, di come l’amore sia la dannazione dell’anima stessa, che si perde e si tormenta. L’amore rende peccatore chi si avvicina più con il corpo che con lo spirito, che non raccoglie purezza ma solamente fanghiglia. Il sentimento amoroso permette di svolgere le più profonde conoscenze abissali, in cui l’anima si addentra e perde la mappa d’orientamento, vaga e si aggira disorientata, con il cuore impazzito e la ragione all’erta, pronta ad interrogarsi e a comprendere i venti messaggeri, i cui silenzi sono compresi dall’essenza istintuale. Siddaharta nel suo scambio amoroso con Kamala comprende quanto il desiderio lo abbia reso succube di un sistema ormonale da appagare, non elaborando invece un lavoro che va oltre il tocco corporale. Con l’amore Siddharta comprende le chimere divoratrici, che distrugge con la forza della scelta dell’abbandono, per seguire una luce che acceca chi cammina in un buio pellegrinaggio. Roland Bathes afferma che l’amore sia un’arte, che deve essere curato e protetto, in quanto è l’interruttore che permette di azionare l’intero dispositivo della percezione e di un controllo emozionale senza tilt. Per raggiungere la completa pienezza dell’essere bisogna sporcarsi per capire i tempi di fame e sete psichica, spogliarsi del bisogno carnale e offrire all’anima la generosità del dono innocente, del contatto naturale vibrazionale.
Conti studia infine la fase dell’allontanamento di Siddharta dal padre e dalla casa per intraprendere il percorso iniziatico, in cui si dovrà confrontare con l’irrequietezza e la necessità di riempimento di un vaso dal fondo infinito e dall’appagamento irraggiungibile. Questo è uno dei lavori che permette di giungere all’equilibrio e alla pace interiore, che deve fare i conti con l’ambiente circostante, le sue forze creative e le pressioni contrastanti. La ricerca della casa psichica è un fondamento luminoso, che porta a vagare e a scoprire che ogni luogo è dimora nel momento stesso in cui percepiamo il contatto estremo con la madre feconda dell’immenso universale.
Inchiostri Di-versi fa scoprire un mondo di certezze sensoriali, di come la sensibilità sia in grado di generare grandi fonti ispiratrici di linfa vitale, che permettono di addentrarsi nella radice conoscitiva esistenziale.
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