INCHIESTA DRAMMATURGICA SPAMPINATO: DESTINAZIONE BELGIO

L’”Inchiesta drammaturgica sul caso Spampinato”, andata in scena venerdì scorso con la nuova edizione al teatro Lumiere di Ragusa, registrando il tutto esaurito, girerà l’Italia per poi andare in tournée anche in Belgio.

La produzione di “Teatroamargine” infatti, sarà nuovamente in scena a Catania, all’Università, il prossimo 13 marzo, e poi a seguire a Bologna per una nuova attesissima replica. Dal 22 marzo partirà invece la tournée in Belgio: il 22 marzo a Borgerhout, il 24 a Lovanio (data probabile), il 25 a Brugge (Meersenhuis), il 26 a  Bruxelles, il 27 a Sint-Niklaas (Museumtheater), il 28 a Gent (Intercultureel Centrum De Centrale), il 30 ad Anversa (Theater Het Klokhuis).

Nella nuova versione scenica sul palco salgono solo due attori, Danilo Schininà e Giovanni Arezzo, che raccontano la vita e la morte di Giovanni Spampinato, accompagnati da musiche e inserti video proiettati su uno schermo cinematografico. L’interpretazione degli attori è stata ridotta fino ad essere essenziale e questo ha reso lo spettacolo un “racconto di verità” asciutto e diretto, partendo dalle carte giudiziarie e dagli articoli di denuncia politica e sociale dello stesso Spampinato ucciso a Ragusa nell’ottobre del 1972 dai colpi di pistola scagliati da Roberto Campria, figlio dell’allora presidente del Tribunale. L’inchiesta drammaturgica è stata scritta da Roberto Rossi e Danilo Schininà e ha debuttato a giugno del 2008 a Riccione, al Premio Ilaria Alpi. Schininà e Rossi hanno scelto di raccontare la vicenda di Giovanni Spampinato facendo convergere linguaggio giornalistico e teatrale. 

Dopo la rappresentazione si è poi sviluppata una conversazione curata da MediaLive, moderata dal giornalista Michelangelo Barbagallo, con l’intervento del segretario provinciale dell’Assostampa, Giovanni Molè, del rappresentante dell’associazione Libera, Gianluca Floridia, del giornalista e scrittore Carlo Ruta, del regista Vincenzo Cascone.

E’ intervenuto anche Giovanni Meli, amico personale di Spampinato e vicepresidente dell’associazione “Giovanni Spampinato” che è nata per onorare la memoria del giornalista ibleo. “A Ragusa la giustizia ha fallito due volte – ha quasi gridato Meli – perché non ha permesso di fare piena luce sull’omicidio di Tumino e sul successivo omicidio di Spampinato, due omicidi a mio parere tra loro collegati. Credo che a distanza di quasi 40 anni mi rendo conto che sia assolutamente difficile. L’auspicio è che da questa storia si sia imparato che la ricerca della verità deve essere il vero principio fondante delle inchieste giornalistiche”.

Giovanni Spampinato se fosse stato ancora oggi in vita si sarebbe sicuramente schierato per cercare di portare alla luce alcuni aspetti che ai nostri giorni sono poco chiari nella gestione della società ragusana. Il segretario dell’Assostampa, Molè, ha rimarcato la bontà del giornalismo d’inchiesta rispetto al quale lo stesso Spampinato resta l’esempio di un giornalista che, ancorché precario, cercava di approfondire le notizie per venirne a capo e offrire ai suoi lettori la verità riscontrata. Floridia di Libera ha annunciato la volontà dell’associazione, che come è noto si occupa della lotta alla mafia, di intitolare la sezione di Ragusa proprio a Spampinato. Il regista Cascone ha invece comunicato la volontà di realizzare un cortometraggio sulla figura del giornalista ibleo in modo da divulgare ulteriormente questa storia alle giovani generazioni. Infine il giornalista Ruta ha ricordato che Spampinato è stato un giornalista che ha cercato la verità e per questo ha pagato con la vita, a testimonianza del difficile ruolo del giornalista d’inchiesta. 

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