In ricordo del professor Luciano Nicastro: studenti e colleghi lo celebrano a 80 anni dalla nascita

Lottare con la massima energia per potersi guadagnare la propria libertà ma usare la stessa energia per riconoscere e difendere la libertà degli altri. Con questo messaggio, rilanciato dal figlio Andrea, si è conclusa la due giorni celebrativa dedicata al prof. Luciano Nicastro ad 80 anni dalla nascita. Il docente di filosofia, che per oltre 30 anni ha insegnato al liceo scientifico Enrico Fermi di Ragusa, è scomparso di recente. Amici ed ex studenti hanno voluto ricordarlo con una doppia iniziativa che si è svolta nel fine settimana. Venerdì convegno di approfondimento al Centro Studi Feliciano Rossitto e sabato un incontro direttamente al liceo, con studenti di ieri e di oggi. 

Il professore Nicastro, figura poliedrica che ha, con la sua personalità e con il suo agire, lasciato testimonianza indelebile di rispetto e correttezza in più e diversi ambiti, è stata omaggiata da amici e professionisti. Ognuno, con emozionata e sentita vicinanza, ha ricordato l’intellettuale, il filosofo, il sociologo, il politico, l’europeista, il cattolico, il padre, l’amico, l’uomo unico ed eccezionale che con garbo e gentilezza è riuscito a farsi amare e rispettare, lasciando in ciascuno dei presenti il desiderio di raccontarlo e festeggiarlo in occasione della celebrazione dei suoi 80 anni. Un uomo dalla complessa personalità, coerente nei ruoli e nei valori, che ha saputo trovare armonia ed equilibrio nelle sue molteplici posizioni, anche di politico di sinistra e profondo cristiano, e il cui ricordo ha riunito tantissime figure differenti, ognuna delle quali ha contribuito a tracciare un’immagine unica e molteplice al tempo stesso, ma comunque straordinaria, di Luciano Nicastro. Con questo spirito sono intervenuti, con i loro contributi, Vito Piruzza, portavoce Movimento Federalista Europeo Ragusa; on. Angelo Capitummino, presidente Erripa Centro Studi Achille Grandi; prof. Nunzio Bombaci, docente di filosofia Istituto Teologico San Tommaso di Messina; e la dr.ssa Lucia Nicastro, figlia di Luciano. E sempre sotto uno spirito di rispettoso senso di gratitudine si è svolta la tavola rotonda che ha visto come moderatore il dr. Gian Piero Saladino, tra i promotori del doppio evento. “Un insieme di istituzioni, organizzazioni, associazioni – ha commentato Saladino – unite in maniera corale, comunitaria, un evento come non si vedeva da tempo per la poliedricità, il pluralismo, l’armonia, la sintonia di questa nostra città, per condividere la testimonianza di vita del prof. Luciano Nicastro. Alcune pubblicazioni verranno riedite per continuare in ulteriori eventi e momenti di riflessione a valutare il suo contributo culturale, spirituale e umano. Per tutti lui è stato un seme che in ciascuno è cresciuto in modo diverso, ma vede tutte le generazioni unite, accomunate da una sensibilità umana che è rara”. Alla tavola rotonda sono intervenuti il dr. Franco Antoci, presidente emerito “Azione Cattolica”, già presidente della Provincia; il dr. Andrea G.G. Parasiliti, membro “Agostini Semper” Ass. Studenti dell’Augustinianum; il dr. Carmelo Arezzo, presidente “Fondazione Cesare e Doris Zipelli”; e il prof. Gaetano Lo Monaco, presidente emerito del “Liceo Scientifico E. Fermi”. La proiezione del video “La parola a Luciano Nicastro e a chi lo ha conosciuto” è stata ulteriore commossa testimonianza di una eredità culturale, civile e umana che continuerà ad essere forte grazie ad una condivisione di pensiero e riflessioni.

Anche la giornata di sabato è stata densa di interventi ed emozionanti ricordi. Tra le mura della scuola che lo ha visto per più di trent’anni trasmettere il suo sapere, sempre con passione e senso di responsabilità, essendo egli stesso esempio di critica sensibilità umana e intellettuale, il convegno “Luciano Nicastro: il professore”, moderato da Vito Piruzza, è stato un sentito omaggio che ha visto grande partecipazione anche grazie alla presenza di docenti e dirigenti scolastici, tra cui l’attuale Ornella Campo ma anche l’ex preside Gaetano Lo Monaco. “Luciano Nicastro è stato tante cose, è stato filosofo, sociologo, ha insegnato in tante realtà ed è stato non solo docente, ma un grande maestro – ricorda Vito Piruzza, che è stato suo allievo alla scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico – Riusciva a creare con gli allievi un grande livello di empatia, ciò permetteva di avere un rapporto educativo pieno, non di trasmissione solo del sapere, ma di educazione, di preparazione alla vita e di trasmissione di valori. Credo che questa città abbia avuto un grande privilegio ad averlo tra i suoi figli”. Toccanti poi le testimonianze di alcuni ex alunni. Tra questi quelli di Alessandro Angelica, oggi funzionario della Banca Agricola Popolare di Ragusa che ha ricordato l’invito del prof. Nicastro a “non essere studenti marginali ma soggetti attivi e protagonisti del proprio futuro anche rispetto all’impegno nella società”. Ed ancora Gianni Recupido, oggi allenatore di basket e docente, che ha ricordato “l’azione di responsabilizzazione che Nicastro esercitava su ciascuno dei suoi studenti anche evitando le interrogazioni a sorpresa, invitando i volontari a farsi interrogare per una valutazione di merito oggettiva. Una metodica applicata anche nella squadra di basket”.

E un ricordo è arrivato anche da Vincenzo Cascone, operatore culturale e regista che ha sottolineato come il docente “era solito usare le ore di insegnamento per formare l’individuo e trattava la scuola come uno strumento per cambiare la società, infondendo tra gli studenti la cura del bene comune, della persona, dell’altro, in una chiave di impegno politico per la crescita della comunità, al di là dell’appartenenza politica”. E sullo sguardo attento alla diversità ha parlato invece Valeria Vicari: “Una grande capacità di ascoltare le persone, di guardare con profondo rispetto le diversità, senza pregiudizi, sempre pronto a riconoscere e sostenere la loro umanità”. A concludere i vari interventi è stato Andrea Nicastro, figlio di Luciano ma anche suo alunno proprio al liceo. “Ho voluto dare un messaggio agli studenti, come quello sull’insegnamento della reciprocità. In un mondo iper connesso se qualcuno si occupa della propria libertà e basta, saremmo una massa di egoismo, ma se ci occupassimo delle libertà di tutti, il mondo sarebbe un posto migliore”. 

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