Continua a crescere la curva dell’influenza in Italia. Nell’ultima settimana monitorata dal sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità, sono stati registrati oltre 816 mila casi di sindromi respiratorie acute, quasi 100 mila in più rispetto alla settimana precedente. Un dato che conferma l’accelerazione della stagione influenzale e l’aumento della pressione sui servizi sanitari. […]
“In questo delicato momento storico, la tassa occulta della burocrazia pesa troppo sulle imprese anche dell’area iblea”
05 Gen 2021 09:32
La necessità di una riforma fiscale e di una semplificazione amministrativa è sempre più urgente in questo periodo storico. E’ il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, a sostenerlo unendosi alla richiesta proveniente, lungo questa direzione, dal presidente nazionale della confederazione, Carlo Sangalli. “Ci serve – afferma Manenti – costruire un sistema fiscale più comprensibile e più semplice.
E’ chiara l’indicazione che arriva dai nostri vertici nazionali, in testa il presidente Sangalli, per costruire un sistema Paese che funzioni meglio. Insomma, resta vero che la tassa occulta della burocrazia e, in quest’ambito, gli oneri per gli adempimenti fiscali, e purtroppo accade anche in provincia di Ragusa, pesano come un macigno su cittadini ed imprese. Il piano europeo per la ripresa ci offre l’opportunità di superare fragilità strutturali di lungo corso. Ma è indispensabile una responsabilità comune, quella di agire con concretezza e rigore e senza sprecare risorse.
Dobbiamo tenere insieme la spinta alla maggiore produttività ed alla maggiore crescita con la sostenibilità del debito pubblico.
Non possiamo, poi, dimenticare che nei giorni scorsi, le associazioni imprenditoriali e l’Abi hanno inviato una nota congiunta alle istituzioni chiedendo di disinnescare il rischio del cortocircuito che potrebbe essere attivato dalle nuove regole in materia di identificazione di posizioni in default e dai nuovi criteri per il trattamento dei crediti deteriorati. Non possiamo davvero permetterci una stretta creditizia. Banche e imprese lo hanno ricordato insieme. Le istituzioni nazionali ed europee intervengano”.
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