in libreria dal 14 gennaio la Sicilia di Leonardo Sciascia, di Antonio Di Grado e di Barbara Distefano

Leonardo Sciascia nacque, cent’anni fa, in una delle cento isole nell’isola: quella del latifondo e delle miniere, della tracotanza mafiosa e del rovello pirandelliano. E lui che definiva la sua terra “irredimibile” perché troppo l’amava e perciò se ne scorava, fu l’ultimo dei grandi scrittori siciliani a tenere in vita l’utopia di una fiera diversità antropologica, di un’isola laboratorio del pensiero critico e vigile osservatorio del “contesto”.

Da quell’isola, Sciascia non si allontanò mai, se non per brevi periodi. Dall’aula scolastica didi Racalmuto alle carceri dello Steri, dalla zolfara di Assoro alla casa di viale Scaduto, il volume propone un itinerario di luoghi indelebili per la biografia di Sciascia, alternando l’analisi delle tracce che essi hanno lasciato nei testi dello scrittore al racconto di ciò che sono diventati oggi.

Antonio Di Grado, direttore della Fondazione Leonardo Sciascia, è stato professore ordinario di Letteratura italiana nell’università di Catania. A Sciascia ha dedicato due libri: Leonardo Sciascia. La figura e l’opera e “Quale in lui stesso alfine l’eternità lo muta”. Per Sciascia, dieci anni dopo.

Barbara Distefano è dottore in Studi letterari e insegnante di scuola secondaria. Con la sua attività di ricerca, si è occupata di scrittori-insegnanti e archivi scolastici siciliani, puntando a ricollocare la scuola fra i centri di produzione della letteratura italiana del Novecento. È autrice di Sciascia maestro di scuola (Carocci, 2020) e ha collaborato al volume Sicilia negli occhi.

In libreria dal 7 gennaio con La Sicilia di Leonardo Sciascia, di Giulio Perrone Editore. Nel cuore assolato e desolato dell’Isola di Antonio Di Grado e Barbara Distefano

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