IL VINO DELLE OLIMPIADI

Il gaglioppo è il vitigno a bacca rossa più importante della Calabria e alla base della maggior parte dei vini rossi di questa regione. È diffuso principalmente nelle provincie di Catanzaro e di Cosenza, meno diffusamente in altre regioni, come l’Abruzzo, la Campania, le Marche, l’Umbria e la Sicilia. È un vitigno che trova non poche similitudini con il frappato siciliano. Proprio come il frappato, il gaglioppo dà vini trasparenti e poveri di pigmento, mentre all’olfattiva notevoli sono le note di macchia mediterranea.

Questo vitigno ha origini antichissime: secondo una teoria sarebbe arrivato in Calabria dalla costa ionica portato dai greci. Ritenendo così che in epoca greca il vino di Cremissa fosse prodotto da uva gaglioppo. Una teoria forse azzardata, ma certo è che a Cremissa, antico insediamento greco nei pressi dell’attuale Cirò Marina, veniva prodotto un vino celebre, al punto da essere offerto agli atleti di Crotone di ritorno dai Giochi olimpici. Questa leggenda fece sì che alle olimpiadi di Città del Messico nel 1968, il Cirò fu il vino ufficiale per gli atleti.

Un’altra teoria riconduce le origini di questo vitigno alla Spagna. Il gaglioppo, infatti, è conosciuto pure con il nome di uva navarra, da qui la presunta origine spagnola.

Il gaglioppo ha grappolo medio o grande, compatto. Gli acini sono di dimensioni medie, con buccia di medio spessore e media consistenza. È un vitigno particolarmente produttivo e giunge a maturazione a fine settembre, primi di ottobre. Nonostante rientri in tante DOC, è conosciuto soprattutto nella veste di Cirò Rosso. Nella zona del Cirò, con la sua collocazione tra il mare e le montagne della Sila, si vengono a creare sbalzi di temperatura tra il giorno e la notte che fanno sì che i grappoli maturino lentamente, raggiungendo in tal modo il pieno sviluppo degli aromi e delle diverse maturazioni. Le colline della zona di Cirò sono formate da terreni argilloso-sabbiosi dove le temperature di giorno possono raggiungere i 40 °C. Le altitudini massime sono di circa 250 m. s.l.m. Il gaglioppo qui giunge a maturazione già nei primi di settembre e non oltre il 15 dello stesso mese, anticipando di quasi un mese la sua normale maturazione.

Si ottengono da questo vitigno vini dai profumi fruttat a cui si aggiungono le note iodate di salamoia e note di macchia mediterranea, come il mirto, il corbezzolo e il rosmarino. Ne escono vini, comunque caldi, anche se in genere non muscolosi, ma bilanciati dalla buona componente acida e soprattutto dalla sapidità. Non ricco di tannino. Queste caratteristiche le troviamo nelle espressioni migliori di Cirò Rosso, cioè nei vitigni piantati in montagna. Per queste caratteristiche il gaglioppo dà risultati piacevoli anche nella veste di vino rosato. I Cirò prodotti a latitudini basse sono per lo più poveri di acidità, ossidati e grossolani.

Il Cirò Rosso è un vino molto interessante e, quando prodotto senza spingere al massimo la macerazione per ottenere forzatamente vini scuri, adatto al periodo estivo, poiché il poco tannino che possiede permette di servire questo vino fresco. Nonostante sia un rosso, si accompagna molto bene a preparazioni elaborate di pesce. Non trova, invece, un abbinamento molto felice con le carni rosse.

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