IL VICE SINDACO AGNELLO: NOI SIAMO STATI ATTENTI

Fuori dal coro delle critiche al Piano paesaggistico  il vice sindaco di Santa Croce Camerina Giovanni Agnello: il Comune camarinense fin dalle prime riunioni, che si sono tenute a Ragusa negli uffici  della Sovrintendenza ed in seguito a Palermo all’assessorato Beni Culturali ha seguito ed è stato presente a tutti gli incontri, avanzando anche le richieste ritenute utili alla salvaguardia del proprio territorio. Tra l’altro proprio la richiesta del sindaco Lucio Schembari a tutelare l’altopiano dall’invasione di impianti fotovoltaici è stata accolta dalla sovrintendente Vera Greco, ed è stato uno dei punti che ha ispirato la filosofia di questo piano.

Le varie osservazioni fatte dal comune di Santa Croce Camerina durante la fase di concertazione sono state accolte e inserite nel Piano Paesaggistico, come il ritorno alla tutela delle zone della fascia costiera  affinché,  laddove sia possibile,  si possa costruire senza alterare il paesaggio. Ed infatti la sovrintendente Vera Greco cita il e di Santa Croce come esempio di collaboratività  in tutte le fasi della stesura del piano. Per  il vice sindaco Agnello  il piano paesaggistico adottato raggiunge gli obiettivi di tutela del territorio , senza stravolgerlo e quindi lo definisce  “un buon piano”. Il percorso del piano paesaggistico non inizia con la sua pubblicazione ma già il primo Dicembre 2009 è stata consegnata la prima stesura, riaggiornata e modificata  a Maggio 2010;  solo con la  pubblicazione sulla gazzetta ufficiale del 22 agosto scorso si sono accesi i riflettori sulla vicenda.

Le osservazioni si possono presentare entro i termini previsti dalla legge e ognuno nell’ambito delle proprie competenze può richiedere le modifiche ritenute più opportune. Per quanto riguarda le aziende non si penalizza la costruzione di capannoni ma allargando i vincoli già esistenti e rispettando il lotto minimo di 10.000 metri, si evita la lottizzazione selvaggia, mascherata da case a servizio dell’agricoltura.  Il piano adottato, nel momento che sarà approvato diventa strumento di urbanistica a tutti gli effetti e saranno i Comuni a gestirlo.  (Pina Cocuzza)

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