IL TORSO DI FABIO ROMANO IN COPERTINA

L’opera di un artista comisano sarà resa nota grazie alla scelta fatta da Aldo Busi per la copertina del suo bestseller dal titolo “Un cuore di troppo”, edito da Mondadori. Si tratta di “Torso”, un olio su tela (116 x 90 cm, 2009) dell’artista Fabio Romano esposto nella personale “Dinamiche dell’improbabile” allestita lo scorso giugno alla Galleria Lo Magno nella Sala del Granaio a Modica, mostra curata da Giovanna Dalla Chiesa. “L’ho incontrato a una cena di Luigi Ontani a Londra. Vedo questo Torso senza testa nel catalogo della sua prima mostra, a Modica, provincia di Ragusa, e gli chiedo: lo hai già venduto? Mi ha detto che si trovava in una casa di Roma, ma che aspettava ancora lo pagassero. Ma quanto dovrebbero darti?, gli ho chiesto. Quattromilacinquecento euro, mi ha detto. Mi sembrava un bel po’ per uno sconosciuto di ventidue anni. Allora gli ho detto che gliene avrei dati duemiladue cento e gli avrei fatto fare la copertina del libro. – questa l’intervista rilasciata da Busi al giornalista del Riformista, Francesco Borgonovo, sull’incontro col giovane artista comisano- In seguito, è risalito da Comiso, e andato a Roma a riprendersi il quadro e me lo ha portato a casa.

Quando è arrivato gli ho dato quattromiladuecento euro, ma più i trecento euro che la Mondadori gli doveva per i diritti d’immagine della copertina, rieccoci a quei favolosi quattromilacinquecento euro. Meritatissimi, l’opera è un capolavoro, che ora sta appeso in una bellissima casa romana a goduria dei molti ospiti che vi passano e che subito rilevano la differenza tra l’arte processo di comunicazione di massa e l’arte processo espressivo di una mente unica e in sé irripetibile”. Ricordiamo che il giovane comisano si è formato,  prima alla scuola di Salvo Barone e poi all’Accademia di Belle Arti di Roma, da quella mostra è entrato stabilmente nel novero degli artisti della Galleria Lo Magno di Modica. “Per Fabio si tratta di un eccellente biglietto da visita – ha commentato Giuseppe Lo Magno, direttore della Galleria omonima – Sono contento che un grande scrittore come Busi abbia colto il valore del nostro artista, confermando il giudizio di chi, come me, ha creduto in lui. Tra l’altro, questo conferma la bontà del lavoro svolto in questi anni dalla Galleria, da sempre attenta alla valorizzazione di giovani artisti emergenti”.

 

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