IL SINDACO DI SANTA CROCE LUCIO SCHEMBARI FA GLI AUGURI ALLA CITTÀ

 

Fine anno. Auguri e bilanci vanno di pari passo e per Santa Croce non potevano mancare quelli del sindaco della città; Lucio Schembari.

D: Sindaco vuole iniziare lei?

R: Questi auguri, cadono in un momento di crisi mondiale, che ricade sui singoli stati, sugli enti e di conseguenza sui comuni. Alcuni di questi comuni hanno pensato al concreto. Comuni virtuosi come il mio, che hanno mantenuto, malgrado la congiuntura economica negativa, tutti i servizi essenziali; stipendi, servizi sociali, ambiente. Santa Croce, con la raccolta differenziata  ha eliminato i cassonetti che tanto fastidio davano ai nostri concittadini e grazie anche al loro impegno ci siamo posizionati ai primi posti in provincia con il 42% di persone che responsabilmente e con grande civiltà, differenziano.Certo il servizio va potenziato, anche attraverso la comunicazione ed è quello che contiamo di fare. Malgrado l’aumento dei costi nessun ritocco è stato fatto alla tarsu che è tra le più basse, così come l’addizionale Irpef in provincia di Ragusa.

La continuazione dei servizi suddetti è anche questo un attestato di buona amministrazione da parte dell’ente, in certi casi si sono messi più somme anche grazie ai piani di zona e il prossimo anno partirà un progetto di consegna di card, buoni accessori, che possano aiutare le persone sotto la soglia di povertà, non a vivere ma a sbarcare il lunario.

Diciamo anche che è stato l’anno dei lavori pubblici. Già l’anno scorso Santa Croce si è classificata al secondo posto per quanto riguarda i lavori pubblici in provincia.

I cittadini possono vedere tutti i cantieri aperti, che toccano tutte le aree della città, partendo dai più corposi, sarà inaugurata a breve la biblioteca comunale, si sta già predisponendo il trasferimento nei nuovi locali, che ha ottenuto un finanziamento di 867.000. Completato il mercato ortofrutticolo, diversi km di strade con il manto risistemato; con le opere di compensazione si è rifatta piazza Carducci poi diventata Piazza Unità d’Italia. Aggiungo che nessuna mortificazione è stata inflitta al poeta in quanto solo la piazza ha cambiato nome, la via rimane ancora dedicata a lui. Risistemata l’area d’entrata sulla strada di Malavita, biglietto d’ingresso della città, il campo di calcio è stato risistemato, istallate le tribune coperte, separata la zona ospiti dalla zona dei padroni di casa.

D: Poi basta. Fermati. Non vogliamo parlare solo dei lavori in itinere o completati. Per i primi ne parleremo quando saranno inaugurati dei secondi ne abbiamo già parlato. Vorremmo parlare invece del fatto che spesso i tuoi consiglieri ti abbiano accusato di non coinvolgerli. Come se tu dirigendo un’azienda privata abbia applicato lo stesso metodo all’azienda Comune. Questo in un certo qual modo ha “guastato” i rapporti. Non si può negare che tante cose sono state fatte ma se ne contesta il metodo.

R: Se questo fosse vero, oggi la situazione del consiglio sarebbe diversa, invece non solo non abbiamo “perso” nessun consigliere ma addirittura ne abbiamo acquistato due. Cascone e La Rosa, spesso hanno votato con noi. Solo il consigliere Di martino qualche volta ha votato contro. Se questa affermazione fosse vera saremmo andati sotto, come succede in altri comuni. Se a volte sono stato troppo decisionista, l’ho fatto sempre per il bene della città. Continuiamo a parlare delle opere?

D: No. Parliamo invece della parola “Equità” Quante volte l’hai applicata guidando questo ente

R: Mi sono messo sempre dalla parte del cittadino. Ne è testimonianza l’ultima iniziativa della Mediale nei miei confronti, che la dice lunga su chi si è veramente opposto invece di schiacciarle l’occhio o non è intervenuto negli anni 2000 quando si sono consumate tutte le delibere che riguardavano tutte le consegne degli impianti fognari alla ditta. Questa mia affermazione mi viene certificata, per assurdo proprio dalla Mediale che non ha preso iniziative come questa contro nessuno. Io mi sono opposto con tutte le “armi” a mia disposizione. Per tornare al discorso di prima sulla condivisione con il consiglio comunale, voglio ricordare che nell’ultima seduta che riguardava la variante al PRG il voto è stato unanime tanto da meritare l’immediata esecutività.

D: Equità applicata al personale.

R: I’80% del personale, pensa che ha un posto pubblico ed è intoccabile. Alcuni dipendenti hanno una professionalità ad altissimo livello. Ad altri ho cercato di fare cambiare mentalità. Devo dire che con molti di loro ci sono riuscito. Con l’ingegnere Franco Poidomani che è uno dei massimi dirigenti a livello regionale, l’ufficio tecnico si è arricchito di ulteriori professionalità. Devo dire che penso che ognuno dei dipendenti è cresciuto e ha fatto crescere me.

D: Gli extra-comunitari?

R: Con le mie ordinanze per fare rispettare l’ordine e il decoro della città mi sono “guadagnato” un articolo sul Corriere della Sera. Credo questo basti a capire che ho cercato di usare le “armi” a mia disposizione che poi sono le ordinanze. Sono una persona di polso ma non riesco a essere cattivo.

D: cosa chiedono di più i cittadini al loro sindaco e cosa ti è pesato di più.

R: Chiedono lavoro. Su cento casi che chiedono aiuti ai servizi sociali ne abbiamo risolti novanta ma quei dieci mi pesano molto.

D: Cosa pensi di avere lasciato ai santacrocesi in dieci anni e cosa vorresti che ricordassero e comprendessero di te

R: Vorrei avessero apprezzato i sacrifici miei e della mia famiglia. Un uomo a 35 anni è nel pieno della sua formazione. Diventa uomo, diventa marito e padre. Io a 39 anni ho fatto il sindaco a tempo pieno e ho lasciato tutto questo per guidare quest’amministrazione. Ho fatto male? Ho fatto bene? Di certo ho trascurato famiglia e azienda e vorrei che lo si capisse.

D: A te invece che rimane?

R: Dovrei scrivere un libro. Tante sono le cose.

D: Scegline una.

R: Venendo a piedi dalla farmacia verso il comune, una signora mi ha fatto entrare in casa per offrirmi un dolce. Ecco ricordo il sapore di quel dolce che era anche il sapore dell’affetto e della stima di quella signora.

Pina Cocuzza

 

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