IL PROTOCOLLO DI INTESA SARA’ FIRMATO MERCOLEDI’ A ROMA

Martedi mattina due tecnici del Ministero della Difesa saranno a Palermo per definire i dettagli del passaggio del sedime dell’ aeroporto degli Iblei con la Regione Sicilia.

Non sono previsti cambiamenti nel documento che è stato già firmato da tutti gli altri contraenti dell’intesa e quindi si tratterà solo di spiegare alla Regione Sicilia i contorni, i limiti, le prospettive di questo importante atto cui in seguito, speriamo presto, potrà anche arrivare ma con altri interlocutori istituzionali,  la classificazione “nazionale” della struttura in modo che lo Stato farà fronte a tante piccole spese che ammontano, secondo un calcolo che anche noi abbiamo eseguito, a oltre 7 milioni di euro l’anno per tutte quelle strutture (Dogana, Assistenza al volo, Vigili del fuoco, Polizia di frontiera, Carabinieri, Guardia di Finanza e relativi casermaggi che un aeroporto che si rispetti, come è strutturalmente quello di Comiso, deve avere per funzionare in modo pieno e convincente come si spera per una infrastruttura che potrà essere la vera chiave di volta dello sviluppo economico e sociale di questo zoccolo sud orientale della Sicilia, per ora condannato all’isolamento geografico perché senza un metro di autostrada, una ferrovia accettabile, un porto che possa fornire tutti i servizi di cui questo emergente sistema di trasporti avrebbe bisogno. Mercoledi  poi la vera e propria firma anche della Regione a Roma alle ore 10, presso il Ministero della Difesa che sancirà la fine di questo tira e molla che non ha prodotto certo dei benefici all’intero  territorio ragusano e siciliano.

Ora però bisogna fare e non solo a parole, promessa di totale sinergia tra Enti pubblici, privati, Istituzioni, forse politiche, società di gestione, partiti politici etc etc  di lavorare veramente in sinergia perché nel giro di qualche mese si possa assistere al vero decollo dell’aeroporto con le centinaia di migliaia di passeggeri che tutti ci aspettiamo e che, assieme all’autostrada per Catania, costituirà la vera fine dell’isolamento e forse l’inizio di un’era nuova per lo sviluppo del nostro territorio.

Per quel poco che contiamo, noi faremo la nostra piccola parte, amplificando tutti i momenti positivi di questa battaglia e colpendo, ove il caso, chi sotto mentite spoglie continuerà a fare polemica, a remare contro, a far perdere tempo nel progetto di rinascita della nostra terra. Faremo nomi e cognomi senza alcun intento punitivo ma dando ai nostri lettori lo strumento giusto per rendersi conto di ogni posizione per questa grande infrastruttura e di capire che è contro Ragusa.   (Franco Portelli)

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