IL MITO DELL’ORIENT EXPRESS RIVIVE NEL LIBRO DI GIANNI PAPA

Dopo l’esordio di presentazione a Rosolini e poi in altri prestigiosi luoghi culturali d’Italia  tra cui il Dams di Bologna , “Una bella storia, le origini del mito dell’Orient Express”, saggio del giornalista Gianni Papa, è stato presentato a Palazzo della Cultura a Modica da Corrado Calvo,   in  presenza di Domenico Pisana  , nel quadro degli appuntamenti della stagione culturale 2015-2016 del Caffè Letterario Salvatore Quasimodo. La serata è stata coadiuvata dagli intermezzi musicali di  Carmelo Melilli, al sassofono, e Adriano Denaro al basso elettrico. Agli attori  Giovanna Drago e Giovanni Blundetto,  della Compagnia teatrale di Scicli “I Caturru, ” il compito di leggere alcuni brani del libro. Presente in sala un nutrito pubblico che ha ascoltato con particolare interesse la storia  di questo mitico treno che da  anni ha ispirato scrittori e registi di ogni parte del mondo. Gianni Papa  con questo certosino lavoro ci fa salire su questo treno portandoci  in giro per l’Europa e tra i viaggiatori ci sono regnanti, artisti, diplomatici, avventurieri, spie. L’autore intraprende questo viaggio   con una scrittura molto accattivante e precisa  specialmente se si tratta di riferimenti storici che   ne arricchiscono la storia e ne amplificano l’alone di mistero. Gianni Papa  conduce  il lettore per mano tra le carrozze di questo mitico treno,  non risparmiando venature di  humor, nella storia e  nella grande avventura. Ci  fa attraversare confini e stati e ci fa  vedere ” gli imprevisti più straordinari- ha detto Calvo nella sua relazione- con cui questo grande treno dovette fare i conti durante la sua attività: bufere di neve, battaglie, alluvioni,  intrighi internazionali ” il mitico treno, infatti, oltre ad  attraversare quasi tutto il vecchio continente  e a i sconfinare in tutti gli imperi d’Europa vide nelle sue lussuose carrozze storie e intrighi di ogni genere. ” Fu simbolo della Belle époque- ha sottolineato Calvo- e fu  all’interno del suo percorso  che nacquero amori, affari e anche assassini. La vita di questo treno straordinario è racchiuso in quasi un secolo di storia durante il quale l’Europa è profondamente cambiata: basti pensare che quando parte dal suo primo viaggio da Parigi a Costantinopoli, nel 1883, la guerra Franco-Prussiana è finita da 10 anni ma le ferite non sono state rimarginate. L’impero Austro-Ungarico sta cercando di mettersi a passo con gli stati moderni e l’impero ottomano è in grave declino ed è guardato con cupidigia dalle varie potenze.  Nel 1940 segnò la resa della Francia alla Germania di Hitler. Fu proprio il  vagone ristorante dell’Orient Express  il luogo in cui si firmò questa resa”.

Tra gli aspetti in rilievo nel libro di Gianni Papa ci sono sicuramente le carrozze e il ristorante.  I vagoni, infatti,  erano lussuosi ed il personale era  scelto . Anche in cucina era stata fatta una approfondita selezione poiché   gli chef erano tra i migliori in Europa.  La fama del treno venne poi  amplificata anche dal romanzo della scrittrice  Agatha Christie che vi ambientò il giallo “Assassinio sull’Orient Express” . A ispirare la giallista pare fu una improvvisa interruzione del suo viaggio sul treno verso Istambul a causa  di una abbondante nevicata. Sarà il 1977 l’anno del ritiro del treno dal suo centenario  percorso.   L’Orient Express sembrava essere finito per sempre ma, nel 1982, grazie ad una compagnia privata  inglese che si occuperà di  ristrutturare alcune carrozze, il treno riprenderà alcune tratte per ospitare comuni passeggeri e collegherà Londra e Parigi con Venezia. Certamente l’atmosfera di un tempo e gli intrighi internazionali sono  perduti e sarà proprio  questo libro di Gianni Papa “Una bella storia, le origini del mito dell’Orient Express”, che potrà restituirci con  la lettura tutto ciò che il treno  ha rappresentato negli anni della Belle époque e quelli a venire che segnarono importanti episodi storici del nostro continente.

” Il mito dell’Orient Express- ha detto Gianni Papa- fa parte  di quel sogno di ognuno di noi. Un sogno non vissuto ma come se l’avessimo vissuto”.

 Ma dove arriva la realtà e dove comincia la fantasia in questo libro di Papa? L’ha chiesto Domenico Pisana che da poeta e scrittore qual è  ha notato tutti i fenomeni descritti, gli avvenimenti che si susseguono nella descrizione in cui è difficile scindere la realtà dalla finzione. “La forza dell’Orient Express- ha spiegato Gianni Papa- è che tutto quello che fin’ora si è detto è lungamente inferiore alla realtà dei fatti. Sia raccontato nei romanzi che nei film ( vedi 007) di “oriente express”  c’è poco o niente se non la location. Il fascino di questo treno io l’ho espresso con le immagini. Tutto quello che si è detto era vero. Il fascino di salire su quel treno  era anche poter avere a fianco nello stesso tavolo Toscanini o Eleonora Duse o grandi nomi dell’epoca. Io ho solo  cercato di trasmettere questa mia passione per il mondo balcanico, per la vita in Europa in cui questo  treno rappresentava quasi  una cosa a parte dai conflitti perché riusciva a passare ovunque  anche dove si consumavano stragi terribili. Era come un microcosmo ed il suo passaggio era asettico e credo che allora fosse indispensabile creare una specie di terreno neutro dove le persone potessero vivere due giorni di agi e tranquillità  facendo finta di essere su Marte e dove  la realtà non riusciva a corromperle”

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