IL MARTIRIO MEDIATICO ALLA CHIESA CATTOLICA

Con accanimento programmato si continua a diffondere un discredito insistito sul vertice della Chiesa Cattolica accusandolo di essere infedele e lontano dal Vangelo per l’ignavia dimostrata sugli abusi di pedofilia e per la sua oggettiva responsabilità nel senso di peccati di omissione e di complicità di fatto accordata a questi orrendi reati. Si è arrivati così a gettare fango su Papa Benedetto XVI e sui suoi più vicini collaboratori, dal Segretario di Stato card. Tarcisio Bertone al card. Levada, al card. Sodano già segretario di Stato di Papa Wojtyla.

Le vittime degli abusi sessuali che hanno firmato la denuncia per istruire un processo alla Corte dell’Aja non si sono fermate nemmeno di fronte ai gesti di un Papa leale, sincero e “spirituale” che si è umiliato e fatto penitente per implorare perdono a nome della Chiesa Cattolica universale per i reati e i peccati commessi da alcuni sacerdoti e vescovi, indegni e lapsi, nelle diocesi degli USA, dell’Irlanda e di altre nazioni. Costoro da “buoni” cattolici invece di concedere il perdono e di rimettere alla Misericordia il peccato, inseguono la vendetta con determinazione con i loro legali e non perdonano nemmeno il Vicario di Cristo che si inginocchia di fronte a loro per chiedere il perdono cristiano. Con il recente deferimento del Santo Padre alla Corte dell’Aja come responsabile di crimini contro l’umanità si vuole condannare il Pontefice per non avere controllato, con i suoi vescovi diffusi in tutto il mondo,certe azioni delittuose ed esecrabili su bambini innocenti segnando negativamente la loro mente e il loro cuore e condannandoli per la loro vita a vivere con la presenza del male vicino come loro ombra. Si sta colpendo in verità, alzando il tiro giuridico e politico, uno dei simboli più alti della innocenza, della purezza e dell’amore, della fraternità e della non violenza dell’umanità contemporanea.

L’Evento non va valutato quindi solo sul piano meramente giuridico, economico e penale ma su quello altrettanto importante di tipo culturale, spirituale e religioso. Il Papato è ancora oggi una grande forza morale mondiale, una sorgente di luce, di libertà e di civiltà, un baluardo della difesa dell’uomo e della sua dignità come ha sempre  fatto a favore dei poveri, delle donne e dei bambini in ogni momento e in ogni regione del mondo. I suoi predecessori sulla cattedra di Pietro, come per esempio il Beato Wojtyla, in momenti drammatici della storia dell’Europa e del recente mondo globale, condannando soprusi e schiavitù,passati e recenti, hanno invocato livelli superiori di civiltà,di mitezza e bontà, di pace e di giustizia in nome della comune umanità dei figli di Dio che aspirano ad essere tutelati da una Autorità Spirituale e morale nella loro fede e nelle battaglie di libertà e di vera democrazia. 

Non basta chiedersi perciò come finirà il processo al Papa, accusato di una infamia gravissima e inaudita, oggettivamente delirante, capziosa e infondata, ma bisogna domandarsi perché accade tutto questo oggi, dopo le reiterate e inequivoche umiliazioni di Papa Benedetto, il quale non si è limitato a gesti altamente significativi ma ha assunto decisioni canoniche sul peccato di pedofilia e provvedimenti strutturali adeguati sia di governo che di riforma spirituale e morale. Il gravissimo peccato di abuso sessuale sui minori da parte di sacerdoti o ecclesiastici sarà valutato ormai non solo in foro ecclesiastico ma potrà esserlo anche in sede civile e penale per esplicita autorizzazione della Chiesa e dei suoi Vescovi, i quali dovranno collaborare per quanto riguarda i reati con la stessa Magistratura inquirente. Tutto questo bombardamento giuridico e mediatico cui prodest? Esso danneggia la Chiesa. Potrebbe servire alle vittime dei preti pedofili per ottenere una giusta giustizia ma non può certo servire ad una cieca vendetta nei confronti della Chiesa Cattolica colpendo come capro espiatorio nientedimeno che il Romano Pontefice, i suoi collaboratori e la frontiera universale dei sacerdoti cattolici che sono stati messi in una zona di sospetto per la loro formazione e la stessa loro attività pastorale. Chi continuerà ad aver fiducia nella Chiesa Cattolica, nei Vescovi e nei sacerdoti se non si rinnova una forte e ragionevole credibilità pubblica nei confronti dei pastori e del vertice della Chiesa Cattolica.E’il momento della solidarietà esplicita.

In questi tempi è stato sottoposto ad un martirio mediatico e morale il Papa e con lui tutta la Chiesa.  Ciò che ora non si dice e a cui si allude è più grave. Si accusa implicitamente la Chiesa Cattolica di non sapere navigare nella tempesta di questo mondo barbaro nei costumi con la purezza necessaria e con la coerenza del Vangelo delle beatitudini. Come si vede non è in gioco solo la la corsa ad una più alta misura pecuniaria dei risarcimenti ,richiesta dalle vittime dei pedofili, ma la stessa credibilità del capitale morale e religioso dell’intera struttura della Chiesa Cattolica. Non si vuole nascondere con un velo ipocrita e pietoso ciò che è purtroppo accaduto anche se è stato talvolta coperto o gonfiato ad arte in alcuni momenti né si vuole fare facile e comodo ricorso alla tesi della congiura e del complotto dei poteri forti – e della massoneria in particolare, i quali mal sopportano l’esistenza di un papato libero e non strumentalizzabile per i propri giochi di dominio e di potere mondiale per il prossimo futuro.

La Chiesa naviga oggettivamente in brutte acque e cerca un approdo più vicino e coerente di testimonianza adeguata, con un processo di purificazione e di vera comunione con il suo Signore, attraverso la guida salda e sicura del Vicario di Cristo e del collegio episcopale. I vescovi nelle loro diocesi sono la presenza di Cristo, sicuro fondamento di salvezza e di liberazione dall’aggressione del male e dalla induzione, spesso strutturale e mediatica, al peccato e al reato.

Come diceva E. Mounier «Il tradimento è inscritto nell’atto impegnato allo stesso modo della fedeltà». Nessuno è santo di suo. San Paolo chiarisce che la volontà di Dio non è la punizione e la vendetta ma il perdono e l’amore che si diffonde attraverso il libero esercizio della volontà umana di bene. Anzi dice: «Haec est voluntas Dei: santificatio vestra».

Questo vale per tutti nella Chiesa e a maggior ragione per gli innocenti e non solo per i carnefici. C’è bisogno in questo triste momento di invocare e implorare lo Spirito Santo perché soffi e rinnovi il cuore dei suoi fedeli. Questo nella logica di una nuova Pentecoste della Chiesa madre e maestra sotto la protezione di Maria, avvocata dei peccatori e loro sicuro rifugio di perdono e resurrezione. 

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